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Zeus, il robot della Boston Dynamics che lavora per SpaceX

Zeus ha iniziato la sua carriera aerospaziale: il robot della Boston Dynamics lavora in SpaceX e monitora Starship. In questo periodo il cane robotico è in prima linea ed è indaffarato ad esaminare il pad di lancio, assicurandosi che sia tutto a posto. Un grande salto avanti per il robot, che ora potrebbe diventare la mascotte dell’azienda americana: ha persino una cuccia tutta sua!

Chi è Zeus, il robot di Boston Dynamics in SpaceX

Il suo vero nome è Spot, e ne avrete sicuramente sentito parlare, ma SpaceX ha deciso di ribattezzarlo “Zeus” come se fosse un vero animale domestico. Il robot della Boston Dynamics è usato dall’azienda di Musk come aiutante sul campo durante i test per Starship. Il veicolo di lancio, completamente riutilizzabile, sta infatti attraversando una fase di testing con vari prototipi. Tra questi anche l’SN7, che è stato distrutto (volontariamente) in test di pressurizzazione massima. Dopo l’esplosione Zeus è stato avvistato mentre vagava sul campo, intento a controllare i danni e monitorare i serbatoi.

Zeus catturato nei video di alcuni curiosi durante i test di Starship di SpaceX. Credits: Interesting Engineering

Il cane-robot della Boston Dynamics è il droide di punta della casa di produzione. Grazie alla sua agilità è in grado di muoversi su vari tipi di terreno mantenendo l’equilibrio e trasportando fino a 14kg di peso. Con una percezione di 360° è in grado di mappare l’ambiente circostante per individuare gli ostacoli e scegliere il percorso migliore per evitarli.

Il robot è capace di svolgere diversi compiti: oltre a trasportare un carico su vari tipi di terreno può ispezionare l’ambiente e raccogliere dati sul luogo in cui si trova. Spot viene comandato con un’applicazione per tablet, tramite la quale è anche possibile fargli completare dei task in autonomia, predefinendo dei percorsi che il robot seguirà. Ciò è molto utile nel caso in cui si voglia esplorare un’area potenzialmente pericolosa evitando di andarci personalmente.

Spot all’opera durante una dimostrazione. Credits: DDay.it

Spot non è esattamente alla portata di tutti (la versione base costa 75 mila dollari), ma molte aziende lo hanno acquistato a supporto delle proprie attività. Il robot è usato in numerosi siti di costruzione, da compagnie elettriche, nella pubblica sicurezza e anche nella sanità, oltre che nelle miniere e nel mondo dello spettacolo. La sua facilità d’uso e le sue numerose capacità gli permettono di essere un aiuto versatile in svariati ambiti. Integrandolo poi con software e sensori di vario genere Spot può monitorare facilmente l’ambiente e tenere traccia del progresso di un sito costruttivo.

Zeus al lavoro

Per sfruttare al meglio le potenzialità di Zeus SpaceX non ha badato a spese: lo Spot che gironzola sul pad di atterraggio è la versione Enterprise, equipaggiata anche con la Spot CAM+. Questa telecamera è a colori e ha un campo di visione di 360°, oltre che uno zoom ottico fino a 30x. I numerosi sensori installati permettono al rpbot di individuare situazioni o elementi potenzialmente pericolosi, così da segnalarli il prima possibile e agire velocemente.

Zeus che si aggira intorno alla sua cuccia, in attesa di tornare al lavoro. Credits: NASASpaceFlight

Il debutto di Zeus in SpaceX è avvenuto durante i test col prototipo SN7, svoltisi nel sito di lancio di Boca Chica. In questo caso la navicella è stata portata al limite di pressurizzazione per testarla fino alla rottura. In una situazione del genere è ovviamente molto pericoloso avvicinarsi, e per questo motivo è entrato in gioco Zeus. Il robot ha ispezionato il serbatoio della Starship, muovendosi in una nuvola d’azoto come se niente fosse.

SpaceX non ha annunciato ufficialmente l’utilizzo di Spot, ma gli abitanti di Boca Chica non hanno potuto fare a meno di notare l’insolito lavoratore mentre seguivano i test di lancio. Il robot, vista la sua capacità di muoversi agilmente, potrebbe rivelarsi un perfetto alleato per monitorare le varie fasi di test e identificare problemi con rapidità. Diventerà forse il migliore amico dell’astronauta?

Non solo Zeus: gli altri robot di SpaceX

Insieme a Spot ci sono altri aiutanti robotici che hanno collaborato con il team di SpaceX per il successo delle missioni. OctaGrabber è sicuramente tra i più famosi, anche perché si occupa di un compito molto delicato: gestisce l’atterraggio dei Falcon 9 sulle piattaforme “Of course I still love you” e “Just read the instructions”. Si tratta in realtà di un doppio robot, ed è composto da 4 braccia. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole in confronto alla navicella, il suo baricentro basso gli consente di sopportare il peso del razzo e stabilizzarlo sulla nave drone.

OctoGrabber con un device di test – SpaceX Fleet – Julia Bergeron

Se OctaGrabber svolge il suo lavoro a terra, CIMON ha invece avuto il privilegio di arrivare fino alla stazione spaziale internazionale. Il robot è dotato di intelligenza artificiale e aiuta gli astronauti nei loro compiti, ed è la prima tecnologia di IA ad essere stata inviata alla stazione spaziale. CIMON svolge pochi lavori tecnici ma molto precisi, ed è anche in grado di conversare, seppur limitatamente. Il robot viene guidato da comandi vocali e dalle telecamere che lo guidano all’interno della stazione.

CIMON è stato inviato in missione non solo per svolgere dei task, ma anche per essere di compagnia agli astronauti. Il robot si accende semplicemente chiamando il suo nome, ed è in grado di riconoscere da dove proviene la voce e mettersi in movimento per raggiungerla. Per alleggerire le giornate dei membri della crew può anche leggere dei libri e riprodurre dei video.

Published by
Marina Londei