A cura di Antonia Sacchitella
Era il 2014 quando il fondatore del social network più famoso del pianeta, Mark Zuckerberg, annunciò la sua mossa d’affari: l’acquisto dell’app di messaggistica WhatsApp. L’obiettivo di quella mossa finanziaria da 19 miliardi di dollari veniva descritto dallo stesso Zuckerberg un modo per “rafforzare la connettività nel mondo sviluppando i servizi base di Internet in modo efficiente e conveniente“. Anno dopo anno i servizi messi a disposizione degli utenti sono stati notevoli: dal marketplace su Facebook, a WhatsApp Business per le imprese. A questi strumenti si unirà presto WhatsApp Pay, un nuovo metodo di trasferimento di denaro che a detta di Zuckerberg consentirà di inviare o ricevere denaro con la stessa facilità con cui condividiamo una GIF.
Il sistema di pagamento in tempo reale sviluppato si basa sulla tecnologia UPI (Unified Payment Interface), una infrastruttura peer to peer realizzata dalla National Payment Corporation of India. L’interfaccia consente dunque lo scambio di denaro fra persone ma anche di effettuare pagamenti per tutti gli e-commerce provvisti di tale funzionalità. Il nuovo task sarà infatti disponibile in una duplice versione, sia per gli utenti privati che per le aziende, proprio come avviene tuttora per la messaggistica di WhatsApp e WhatsaApp Business. Una volta collegata la propria carta di credito o di debito le transazioni potranno essere confermate con un pin di 6 cifre o con il riconoscimento facciale o ancora con l’uso dell’impronta digitale, un po’ come già accade per le app di home banking.
Il servizio è stato sperimentato nel corso del 2018 in India (non senza perplessità) ed attualmente è in corso di roll out in Brasile. L’obiettivo sarebbe quello di estendere tale funzionalità anche in Europa nei prossimi mesi. Una data certa non è però ancora nota, sicuramente prima di sbarcare sul mercato del vecchio continente sarà necessario stabilire una regolamentazione comunitaria per garantire la tracciabilità dei pagamenti e per evitare che lo strumento possa sfuggire dal controllo delle amministrazioni. Una rivoluzione come quella di WhatsApp Pay unita alla facilità di accesso per chiunque possegga uno smartphone ed una carta da collegare, potrebbe infatti consentire un uso sconsiderato di questa nuova funzionalità.
Tutte queste novità consentiranno a Facebook, Instagram e WhatsApp la possibilità di fornire servizi per le aziende a 360°, un modo sicuramente utile di avvicinare il maggior numero della popolazione alla digitalizzazione. La convergenza delle tre App, viene vista da un lato come un modo per garantire un’esperienza dell’utente sempre più pratica, dall’altro renderebbe il colosso sempre più lontano dalle eventuali richieste delle autorità dell’antitrust di dividere l’azienda in società più piccole in modo da far diminuire la posizione dominante che attualmente ricopre sul mercato.
A molti non è sfuggito il fatto che Zuckerberg voglia in qualche modo emulare ciò che in Cina è stato ottenuto con WeChat: un’applicazione nata anch’essa con semplice funzione di messaggistica ma che nel corso degli anni è diventata indispensabile per eseguire operazioni di ogni genere: dall’acquisto dei biglietti del treno al pagamento delle bollette o del conto del ristorante. Bisognerà ancora attendere ma sicuramente la rivoluzione è sempre più vicina.