Volkswagen punta al cielo: le auto volanti solcheranno le città cinesi
Le auto volanti sono uno dei sogni “proibiti” dell’uomo, ma per Volkswagen potrebbe non rimanere più tale. Ci sono stati numerosi prototipi e insuccessi come l’Aerocar di Molt Taylor il VZ-8 di Piasecki ma finalmente (forse) l’immaginazione sta lasciando posto alla realtà. In questi ultimi anni questo settore di ricerca ingegneristica ha ripreso slancio ed è stata la casa automobilistica Volkswagen a dichiarare di voler allargare i propri orizzonti e attualmente sta esaminando il potenziale del settore delle auto volanti personali in Cina.
In un’intervista su LinkedIn su tale argomento hanno partecipato il CEO di Volkswagen Herbert Diess e il CEO di Volkswagen Cina Stephan Woellenstein. “Dopo la guida autonoma, il prossimo passo sarà la mobilità verticale” ha dichiarato Woellenstein.
“Per approcciarci al futuro stiamo valutando le possibilità tecniche del mercato cinese con l’obiettivo di avviare la produzione di nuovi veicoli Una delle compagnie con cui siamo in contatto per quanto riguarda questo progetto si è mostrata disponibile a farmi volare ad un’altezza di 100 metri, guidandomi con controllo remoto.”
Ha poi aggiunto: “Non hai un controller per sterzare, devi fidarti delle persone che guidano al posto tuo e sperare che non facciano pasticci” ha concluso il CEO cinese, piuttosto divertito dalla sua esperienza.
Volskwagen e le auto volanti
“Segnatevi queste parole: automobili e aeroplani si combineranno. Potete sorriderne, ma avverrà”.
Era il 1940 quando Henry Ford, uno dei padri dell’automobile, pronunciò questa frase dopo aver mostrato un prototipo di quella che lui stesso definì la “Model T dei cieli”, chiamata Sky Flivver.
Più che un’auto volante Ford aveva realizzato un aeroplano monoposto. Si trattava di un piccolo passo che non riuscì a prendere piede a causa della morte del pilota durante il test ma che stimolò la fantasia dell’opinione pubblica e l’immaginazione degli autori di fantascienza. Bob Gale e George Lucas con “Ritorno al futuro” e “Star Wars” hanno fatto sì che intere generazioni alzassero gli occhi al cielo immaginando auto senza ruote in grado di librarsi liberamente nell’aria.
Volskwagen sta cercando di creare il mercato delle auto volanti e ha presentato “Hover car”, un mezzo di forma sferica altamente hi-tech . L’auto sarà in grado di levitare sul manto stradale, grazie alla tecnologia elettromagnetica, già vista nei treni ad alta velocità. Le altezze di marcia potranno per ora raggiungere i 30-60 cm. Inoltre, grazie a speciali sensori che indirizzano la guida rallentando la velocità in caso di pericolo, le auto volanti potranno circolare per le strade del futuro in sicurezza, manovrata dal conducente tramite un comune joystick.
Dopo Hyundai, un’altra casa automobilistica si appresta ad aprire le porte al futuro. Finalmente potremo evitare le fastidiose e tanto odiate buche! Ma non solo, l’ “Hover Car” sarà rispettosa verso l’ambiente: il gruppo Volkswagen sta pensando ad un’auto ad emissioni zero sul mercato cinese.
Perché proprio la Cina?
Non dimentichiamo che il mercato cinese per la Volkswagen è quello più grande e florido al mondo. In aggiunta, è stato finora il più redditizio per il gruppo tedesco. Come Wöllenstein ha fatto notare, la gara sulla mobilità individuale si giocherà in cielo, non più nelle strade. Sono molte le case automobilistiche a prepararsi per la giusta concorrenza: General Motors, Hyundai Motors, Airbus, gruppi americani come Joby e le tedesche Lilium e Volocopter, i cui finanziatori includono Daimler e Intel. La partita per conquistare i cieli è appena iniziata!
Ma le questioni che creano problemi sono tante, in primis alla sicurezza e in secondo luogo il design. Un’auto volante deve essere in grado di sostenere il giusto peso senza essere grande e pesante: devono essere più silenziosi e maneggevoli degli elicotteri. Insomma la competizione è alle porte e il futuro nel mondo dell’automobile volante è sempre più vicino. Noi cosa possiamo fare nel mentre? Alzare gli occhi al cielo e aspettare!
Articolo a cura di Alessia de Musso