Vetture che si guidano da sole? Lo sviluppo delle tecnologie e dei sistemi di controllo stanno rendendo questo sogno sempre più vicino. Ma i problemi non sono pochi e non sono solo di natura ingegneristica. Le più grandi aziende del settore, infatti, devono risolvere problemi morali, o per lo meno trovare la soluzione ideale.
Anche il MIT si è interessato alla faccenda e ha creato così un test per sapere cosa ne pensano le persone comuni. Nel test bisogna scegliere chi salvare, e di conseguenza chi lasciar morire, nel caso in cui la vettura si trovi di fronte ad un ostacolo imprevisto e sia impossibilitata ad evitare un incidente.
Il test è a questo link, mentre noi qui sotto vi proponiamo alcuni scenari che si possono trovare sul sito.
In un primo caso bisogna decidere se salvare la vita di chi si trova sulla vettura o di chi attraversa la strada nell’altra corsia. È importante specificare che i pedoni sono nell’altra corsia, perché nel caso in cui non si riesca ad evitare l’incidente si può pensare di lasciare la situazione così com’è senza intervenire: le vittime saranno i passeggeri dell’auto.
Esempi:
In un primo semplice esempio, sulla vettura un’atleta, mentre sulle strisce pedonali c’è una donna. Se non si interviene la vittima sarà la giovane atleta, ma potrebbe farci cambiare idea il fatto che la donna attraversi mentre il semaforo è rosso.
Non vengono risparmiati neanche gli animali: se alcuni gatti e cani sono sull’auto (dopotutto non devono guidare) mentre un uomo e una donna attraversano le strisce con il rosso, qual è la scelta migliore?
Più difficile è quando chi attraversa le strisce pedonali lo fa rispettando le regole. Deve rimetterci chi si trova sull’auto con l’autopilota o deve essere “punito” chi segue la legge?
In un altro caso, i pedoni si trovano sulla corsia di marcia, dunque senza intervenire verrebbero salvati i passeggeri dell’auto.
A piedi ci sono 5 persone: due bambini, un dirigente e due uomini. Sulla vettura 4 persone: un bambino, un dirigente e due uomini.
Mettiamo ora che avete chiamato la vostra vettura autonoma per farvi venire a prendere e mentre lo fa si trova davanti due gruppi di pedoni nelle due corsie e deve decidere chi colpire. Cosa scegliereste?
Da una parte 3 donne, di cui una incinta, dall’altra 3 senzatetto. Chi dovrebbe subire il triste destino?
Cambierebbe qualcosa se le donne stessero attraversando con il semaforo rosso mentre i senzatetto rispettassero le regole?
Altri casi possono essere: meglio colpire un vecchio o un giovane? Un bambino o un adulto? Una donna o un uomo?
Può sembrare inutile analizzare queste diverse situazioni, ma le grandi aziende le tengono molto in considerazione nello sviluppo dell’autopilota. Dalle risposte date emergono infatti profili di persone che hanno una maggiore possibilità di essere vittima di un incidente con un auto a guida autonoma.
Dai risultati dei test è possibile individuare chi, secondo gli utenti, dovrebbe essere salvato a discapito degli altri. È un risultato da tenere in considerazione perché in futuro potrà essere integrato nell’intelligenza artificiale delle vetture.
Sono 9 i parametri di cui i ricercatori del MIT tengono conto. E i dati mostrano che: