Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli USA, noto con l’acronimo DHS, ha confermato di voler schierare, in corrispondenza del confine tra Stati Uniti e Messico, dei “cani robot” totalmente autonomi. Questi, infatti, saranno dotati di meccanismi elettronici ed informatici ad elevata accuratezza e tecnologie innovative di IA e Machine Learning.
La zona di confine tra USA e Messico presenta una moltitudine di eventi pericolosi e un clima caratterizzato da temperature estreme che compromettono il benessere dei soldati che salvaguardano il territorio. Ai fini della sicurezza nazionale, è di fondamentale importanza controllare costantemente tale ambiente che si contraddistingue per la sua vastità.
Proprio per questo motivo la Direzione della Scienza e della Tecnologia, nota con l’acronimo S&T, ha deciso di mettere a servizio della nazione stessa dei cani robot completamente autonomi capaci di monitorare continuativamente il territorio. Così facendo i livelli di sicurezza saranno notevolmente incrementati.
“Il confine meridionale può essere un luogo inospitale per l’uomo e la bestia, ed è esattamente per questo che una macchina può eccellere lì”
Brenda Long, responsabile del programma S&T
L’obiettivo principale, per il DHS, è fortificare le dogane e proteggere le frontiere degli Stati Uniti. Questo è possibile farlo proprio mediante l’introduzione di rinforzi meccanici. L’utilizzo di quadrupedi robotici intelligenti è una vera e propria rivoluzione, capace di ottimizzarne la sicurezza. Le missioni condotte dai soldati in prima linea e in ambienti ostili possono essere abbastanza ardue e complesse e richiedono un’elevata capacità fisica e mentale.
Gli innumerevoli fattori che entrano in gioco, compromettendone la sicurezza territoriale, sono, ad esempio, il caldo, il freddo, l’umidità, le condizioni del terreno e molti altri. Così, l’adozione di cani robot è una scelta saggia e ingegnosa.
Dopo la fase di progettazione dei cani robot, prima del loro utilizzo per garantire un livello di sicurezza maggiore, sono stati svolti numerosi test. Inizialmente i cani robot sono stati testati presso Lorton, in Virginia, in maniera tale da superare la fase di “integrazione iniziale del carico utile”.
Le valutazioni effettuate presso Lorton hanno avuto grande successo, tant’è che successivamente i test furono fatti a El Paso, in Texas. Qui si è potuto constatare il loro funzionamento in situazioni realistiche, in quanto le esercitazioni furono effettuati in territori aspri, piccoli spazi e condizioni climatiche estreme. Inoltre, seguirono anche importanti test per incrementare la resistenza dei robot.
I cani robot sono dotati di “payload”, ovvero sensori video che hanno la capacità di trasmettere video in tempo reale e altri importanti informazioni all’operatore che controlla il sistema. I robot presentano importanti dispositivi elettronici, tra questi vi sono infatti telecamere di controllo, sensori e radio. Essi, inoltre, sono stati testati mediante l’utilizzo di un laptop o da un apposito telecomando, valutando la sua mobilità in corrispondenza di zone asfaltate, colline e montagne.
Si è cercato, inoltre, di ottimizzare il più possibile l’efficienza del motore dei cani robot. Proprio per questo motivo si sono considerate tutte le possibili criticità che compromettevano la durata della batteria, trovandone spunti migliorativi. Il team di Ghost Robotics fece in modo di ottimizzare l’autonomia dei robot, in modo da svolgere operazioni più lunghe con un carico utile a bordo maggiore rispetto a quello considerato precedentemente.
I cani robot sono delle macchine che presentano un livello di accuratezza elevatissimo e sono ultraleggeri: circa 45 kg in peso.
Ulteriori test furono effettuati al fine di ottimizzare le operazioni di manutenzione e riparazione sul territorio di lavoro, come ad esempio lo scambio dei battistrada “a zampa” usurati.
“La tecnologia come i droni semi-autonomi (aria, terra e persino acqua) sono usati efficacemente come moltiplicatori di forza altrove e i cani robot non sono diversi”
Long
Gli scenari in cui i cani robot sono stati testati sono andati tutti a buon fine, rivelandosi idonei per la loro messa in opera. S&T cercherà di ottimizzare ancora l’efficienza di queste macchine robotiche.