Dall’unione del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’università Pisa e l’azienda multinazionale statunitense Intel nasce Simu5G. Si tratta del primo simulatore di una rete 5G in real time e open source, liberamente scaricabile e utilizzabile. Simu5G è il miglioramento del popolare predecessore simulatore di rete SimuLTE 4G, incorpora l’accesso a 5G New Radio e permette la connessione simultanea di numerosi dispositivi.
Il progetto comune tra Intel e UniPi nasce dall’esigenza di rispondere alle nuove richieste del mercato. Si ha infatti sempre più bisogno di comunicazioni estremamente veloci, di poter far interagire più dispositivi in real-time e poter connettere telefoni e computer. Gli evoluti settori industriali avranno la necessità di connettere i numerosi robot contemporaneamente a lavoro affidandosi alle applicazioni basate sull’Internet of Things. Da qui l’idea del dipartimento di Ingegneria Informatica dell’ateneo pisano e di Intel che punta a far comprendere ad aziende ed università come funziona la connessione di nuova generazione e i benefici che apporta.
In Europa lo stato di distribuzione e propagazione della rete 5G è ancora poco sviluppata. Dati risalenti al novembre 2020 ci dicono che gli utenti della suddetta rete sono 779 ogni 100 mila abitanti. Giovanni Stea, insieme a Giovanni Nardini e Antonio Virdis del dipartimento di ingegneria informatica, sono gli ideatori di Simu5G e vogliono diffondere e far conoscere questa nuova tecnologia.
Simu5G è basato sul framework OMNeT++ da cui prende in prestito il concetto di modularità. È scritto in C ++ , è completamente personalizzabile grazie ad una semplice interfaccia collegabile, ma soprattutto è open source e a costo zero.
“A nostra volta, abbiamo deciso di renderlo pubblico, gratuito e a disposizione di tutti, sia aziende che enti di ricerca, proprio perché ne comprendiamo le potenzialità in termini di supporto ai processi di innovazione e digitalizzazione necessari al nostro paese”
Giovanni Stea
Il simulatore Simu5G può essere integrato con altri moduli del framework INET ed offre supporto agli strumenti di ottimizzazione. Simu5G permette la simulazione di comunicazioni 5G non solo in modalità Frequency Division Duplexing (FDD), operando su frequenze diverse, ma anche in Time Division Duplexing (TDD), nei casi in cui l’asimmetria di velocità di trasmissione tra l’uplink e il downlink è variabile.
Nato da un’idea tutta italiana il simulatore Simu5G non si ferma qui, va oltre confini e mira a conquistare l’Europa. Esso sarà impiegato in numerosi progetti europei tra cui Hexa-X, che vede la realizzazione della rete 6G, e in FED-XAI (Federated and eXplainable Artificial Intelligence). La partnership con Intel ha permesso di arricchire l’OpenNESS con Simu5G. OpenNess è un software di edge computing e grazie alla recente integrazione gli sviluppatori possono testare le applicazioni che hanno bisogno di bassa latenza e larghezza di banda elevata.
Nel termine 5G su cui si basa il progetto Simu5G vengono incluse tutte le tecnologie e standard di nuova e quinta generazione. Il 5G può arrivare fino a 10 Gigabit per secondo e una prospettiva più positiva vede una velocità di trasmissione che può arrivare ad essere 10 volte più veloce rispetto a quella del 4G. Non solo ci saranno miglioramenti in termini di prestazione e frequenza ma anche un notevole risparmio energetico. Tutto questo si tradurrà per tutti noi in nuovi possibili servizi che potremo avere a nostra disposizione. Intelligenza artificiale, pagamenti digitali e digitalizzazione passano tutte dalla necessità di rendere più potenti le linee di comunicazione. Ecco quindi che il 5G diventa fondamentale per l’economia del paese. Inoltre è bene sfatare il mito che esso nuoce alle nostra salute. Non si hanno a disposizione dati che confermano possibili danni sull’uomo.