Lo scorso 26 gennaio vi abbiamo segnalato la dashboard che permette di seguire il contagio del Coronavirus. Quest’mappa interattiva prende dati provenienti dai principali siti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Ricordiamo che queste informazioni vengono utilizzate per proiettare i casi segnalati della Cina continentale, nel pannello di controllo (decessi confermati, sospetti, recuperati). I casi statunitensi (confermati, sospetti, recuperati, decessi) sono tratti dal CDC statunitense e tutti i dati sui casi di altri paesi (sospetti e confermati) sono presi dai corrispondenti dipartimenti sanitari regionali.
Questa era la situazione il 26 gennaio 2020:
Questa è la situazione oggi:
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Non solo il numero di casi (purtroppo) è aumentato, ma anche le features della mappa. Ora è possibile consultare la versione mobile e addirittura trovare tutti i dati su GitHub.
Grazie ai dati raccolti in questa mappa, Lauren Gardner della Johns Hopkins University, in collaborazione con Aleksa Zlojutro e David Rey della UNSW Sydney, ed Ensheng Dong della JHU CSSE, hanno condotto uno studio nel quale hanno previsto il rischio di contagio a livello mondiale.
I risultati presentati in questa analisi si basavano sui 100 casi totali di Coronavirus riportati al di fuori della Cina continentale al 29 gennaio. In particolare, avevano stimato il numero previsto di casi nella Cina continentale alla fine di gennaio, nonché la distribuzione globale dei viaggiatori infetti.
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Questo modello, però, come mostrato anche dalle mappe e dal grafico, ha delle limitazioni. Non sono stati presi in considerazione i controlli effettuati negli aeroporti di arrivo e nemmeno la profilassi locale, quindi prevede un andamento costante del virus.
Il modello tiene conto solo del trasporto aereo di passeggeri ed esclude la mobilità all’interno e tra le città attraverso altri modi di trasporto. Pertanto, il rischio di diffusione tra regioni collegate tramite modalità alternative di viaggio è sottovalutato. Nonostante le incertezze dell’analisi, questi dati possono essere utilizzati dai Data Scientist per realizzare modelli e previsioni di qualsiasi genere.
Se sei un analista dei dati e ti piacerebbe confrontare la portata del Coronavisrus, una seconda mappa interattiva potrebbe fare al caso tuo. Infatti, attraverso questa nuova mappa, realizzata dal Dr Edward Parker, The Vaccine Centre, London School of Hygiene & Tropical Medicine, permette di visualizzare direttamente sulla mappa anche i casi di SARS del 2003, di H1N1 del 2009 e quelli di Ebola del 2014.
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