La macchina di Turing

Ecco ROMA, il primo laptop con processore RISC-V

Si pronuncia risc- five e si traduce con “standard open source di istruzioni basato sul reduced instruction set computer“. Se non avete ancora capito a cosa ci stiamo riferendo, non disperatevi: per il momento vi basta sapere che ROMA sarà il primo laptop a usare il processore RISC-V, un’architettura ancora poco usata per i device destinati al grande pubblico.

Si tratta, se andrà in porto, di un enorme passo avanti nello sviluppo dei computer portatili. Il laptop è prodotto da DeepComputing e Xcalibyte, due aziende cinesi che hanno iniziato una collaborazione per portare l’architettura anche nei computer portatili.

L’architettura RISC-V

Il reduced instruction set computer si contrappone al complex instruction set computer (CISC) per il numero e la complessità delle istruzioni: nel primo caso il numero è molto ridotto e le istruzioni meno complesse rispetto al secondo. Per questo motivo, il RISC è in grado di eseguire le istruzioni in tempi rapidi, con tecniche semplici che, se favoriscono la velocità di esecuzione, generano però più codice che occupa più memoria rispetto a quello di un’architettura CISC.

Se da un lato, quindi, le istruzioni vengono eseguite in un solo ciclo di macchina, dall’altro, essendo più complesse, necessitano più cicli di CPU per essere completate. Le CPU moderne non sono esclusivamente RISC o CISC, ma usano entrambe le filosofie di progettazione. Intel e AMD sono più orientate verso le istruzioni complesse, mentre Apple, prima di passare ai processori Intel Core, aveva seguito maggiormente l’architettura RISC.

Il RISC-V si basa per l’appunto sul principio RISC ed è pubblicato con licenza open source. Il termine five si riferisce al numero della generazione dell’architettura, con la prima risalente al 1981. Esistono molti progetti all’attivo che mirano a usare RISC-V come architettura per portatili, dispositivi mobile e anche supercomputer.

ROMA, il laptop con processore RISC-V

Per ROMA DeepComputing e Xcalibyte hanno deciso di tentare con l’architettura RISC-V, progettando un laptop molto diverso da quelli moderni. Il portatile avrà una CPU quad-core, GPU e NPU (Neural Processing Unit) per l’accelerazione 3D. Sarà equipaggiato con 256 GB di SSD e 16 GB di RAM. Supporterà la maggior parte dei sistemi Linux e sarà disponibile in due versioni: una standard a 28 nanometri e una a 12 nanometri.

Con il POS built-in, NFT e il portafoglio MetMask, ROMA è nato per il metaverso. Questo è il laptop del futuro. Faremo tutto ciò che potremo per offrire la migliore esperienza di sviluppo con architettura nativa RISC-V.

Yuning Liang, fondatore e CEO di Xcalibyte e DeepComputing

Il laptop è stato pensato principalmente per gli sviluppatori che scrivono codice per architettura RISC. I portatili ROMA acquistabili saranno ben pochi, almeno all’inizio: l’azienda si riserva di valutare l’effettivo successo del laptop nei mesi dopo la distribuzione. Il packaging con cui sarà venduto il portatile può trasformarsi in un supporto per pc.

Quando uscirà?

L’hype è già alle stelle e molti si chiedono quando ROMA sarà disponibile all’acquisto. Xcalibyte ha già aperto i preordini per il laptop. Ai primi 100 che ordineranno il portatile verrà regalato un NFT che celebra la nascita del primo laptop con architettura RISC-V, oltre alla possibilità di personalizzare il portatile col proprio nome.

Il laptop ROMA. Credits: RISCV blog

L’azienda non ha ancora svelato la data di uscita, ma vista l’apertura dei preordini il laptop non tarderà ad arrivare. Il portatile potrebbe essere disponibile già per la fine di quest’anno o al massimo all’inizio del 2023. Nessuna informazione anche per il prezzo: sulla pagina del preordine non ci sono indicazioni riguardo il costo del laptop.

Non resta che aspettare l’uscita del portatile per valutare se RISC-V potrà davvero essere commercializzato anche nei dispositivi della grande distribuzione e se diventerà un’alternativa valida ai “classici” processori.

Published by
Marina Londei