Con il 2020 siamo ufficialmente entrati nell’era degli smartphone 5G, grazie al noto modem Qulacomm Snapdragon X50 5G al fianco del nuovo SoC Qulacomm Snapdragon 865, ma non solo, si pensi anche ai Samsung Galaxy S20, S20+ ed S20 Ultra con il loro SoC Samsung Exynos 990 e modem Samsung Exynos 5123. Tanta nuova tecnologia insomma, ma qual è il problema? Senza ombra di dubbio, il prezzo. Ed è qui che entrano in gioco Realme X50 Pro e POCO F2 Pro.
Tutti i vari smartphone presentati nel 2020 e con il supporto alle reti 5G (sì, anche OnePlus) si aggirano intorno ai 1.000 euro, chi più chi meno. Realme X50 Pro e POCO F2 Pro, invece, sono stati annunciati a un prezzo contenuto, rispettivamente 599,90 euro e 499 euro per le versioni base, conquistandosi il primato di Primi Flagship Killer nell’epoca del 5G. Scopriamoli insieme, con riflessione finale.
Il Realme X50 Pro si presenta con una scheda tecnica da vero top di gamma. Partiamo con le dimensioni: 158,96 x 74,24 x 9,36 mm e 207 grammi di peso, abbastanza compatte per lo smartphone che è. Il display è un Super AMOLED Full HD+ (1080 x 2400 pixel) da 6,44 pollici di diagonale e refresh rate a 90 Hz, considerato ormai il “minimo sindacale” tra gli smartphone di punta, e protezione Gorilla Glass 5.
Il SoC è il già citato Qualcomm Snapdragon 865 con supporto alle reti 5G SA/NSA (Standalone e Non-Standalone), CPU Octa-Core, frequenza di clock pari a 2,84 GHz, GPU Adreno 650 e dimensioni pari a 7 nanometri. Per concludere con la connettività, troviamo il nuovo standard Wi-Fi 6, il Bluetooth in versione 5.1 e non manca il sensore NFC. Per affiancare il SoC, lo smartphone monta 8 GB o 12 GB di RAM LPDDR5 Quad-Channel e 128 GB o 256 GB di Storage UFS 3.0, a seconda della versione che andrete ad acquistare.
Passiamo ora al comparto fotografico di questo smartphone, quello che sembra essere il vero “punto di debolezza” secondo le prime recensioni presenti sul web (ma non confermiamo, né smentiamo). Sulla carta, ciò che osserviamo non è niente male! La quadrupla fotocamera posteriore è formata da un sensore principale da 64 megapixel (lunghezza focale 26 mm, AI, FOV 78,6°, f/1.8 e 6P Lens), uno ultra-grandangolare da 8 megapixel (lunghezza focale 15,7 mm, FOV 119°, f/2.3 e 5P Lens), un teleobiettivo da 12 megapixel (lunghezza focale 54,08 mm, f/2.5 e 5P Lens) e un sensore Portrait B/W da 2 megapixel. La doppia fotocamera frontale, invece, è formata da un sensore principale Sony IMX616 da 32 megapixel (FOV 80,4°, f/2.5 e 5P Lens) e da un sensore ultra-grandangolare da 8 megapixel (FOV 105°, f/2.2 e 5P Lens).
Infine, parliamo della batteria che ha una capacità di 4.200 mAh e supporta la ricarica rapida SuperDart Charge a 65 W, e del comparto audio che gode di un doppio altoparlante, Hi-Res audio e tecnologia Dolby Atmos.
Anche il POCO F2 Pro (azienda nata da Xiaomi, ma ora separatasi) si presenta con una scheda tecnica da vero flagship. Partiamo con le dimensioni: 163,3 x 75,4 x 8,9 mm e 218 grammi di peso, più lungo, largo e pesante del Realme X50 Pro, ma più sottile. Il display è un AMOLED Full HD+ (1080 x 2400 pixel) da 6,67 pollici, supporto HDR10+, ma con refresh fissato a 60 Hz, grave pecca nel 2020, e protezione Gorilla Glass 5.
Il SoC è sempre il Qualcomm Snapdragon 865 5G SA/NSA (Standalone e Non-Standalone), Octa-Core, GPU Adreno 650 e dimensioni pari a 7 nanometri. Anche qui troviamo il Wi-Fi 6, il Bluetooth 5.1 e l’NFC, presente anche il sensore IR Blaster. Lo smartphone si può avere con 6 GB LPDDR4X o 8 GB di RAM LPDDR5 e 128 GB o 256 GB di Storage UFS 3.1.
Per quanto riguarda il comparto fotografico, abbiamo una quadrupla fotocamera posteriore è formata da un sensore principale Sony IMX686 da 64 megapixel (f/1.89 e 6P Lens), uno ultra-grandangolare da 13 megapixel (FOV 123°, f/2.4 e 5P Lens), un sensore macro da 5 megapixel (f/2.2 e 4P Lens) e un sensore di profondità da 2 megapixel (f/2.4 e 3P Lens). La fotocamera frontale pop-up è formata da un sensore da 20 megapixel, che permette anche di registrare video in slow motion a 120 fps.
Infine, parliamo della batteria che ha una capacità di 4.700 mAh e supporta la ricarica rapida a 30 W, e del comparto audio che gode di Hi-Res audio e jack audio da 3,5 mm.
Non c’è di certo bisogno di un cervellone come quello nell’immagine qui sopra per capire che Realme X50 Pro e POCO F2 Pro costano praticamente la metà rispetto ai top smartphone in circolazione, ma l’hardware è pressoché identico. Allora ci facciamo prendere in giro? Sì e No. Che vuol dire? Questi due smartphone non sono a livello dei top di gamma Samsung, Huawei, OnePlus, Xiaomi, OPPO e simili. La parola chiave è: software.
Aziende come Realme e POCO, pur basandosi sempre su Android, non sono in grado (per il momento) di sviluppare un software curato nei dettagli e pieno di funzionalità smart come quello di Samsung o Huawei, oppure di un software pulito e votato ad Android Stock come OnePlus. I software dei due smartphone di cui vi abbiamo parlato sono molto più acerbi, molto meno ottimizzati e con qualche bug in più. Basti pensare alla fotocamera su Realme, top sulla carta ma che poi non rende per colpa del software (e qui Google con la GCam regna). Altra forte incertezza sono gli aggiornamenti alle future versioni di Android. Saranno garantiti? E per quanto tempo? Lo scopriremo solo vivendo, ma di certo è un punto a sfavore di questi due smartphone.
Passiamo però ora al “Sì” del “Sì e No”. La cura dei dettagli si paga, certo, ma è davvero necessario sfondare il muro dei 1.000 euro nascondendosi dietro all’hardware e al 5G? No, e Realme X50 Pro e POCO F2 Pro ne sono la prova. Le aziende “con un nome” ci stanno certamente marciando su e il mercato (complice anche il COVID-19) sta rispondendo, con un drastico calo di vendite (febbraio è stato il peggior mese della storia per il mercato mobile). A sorprendere di più, sono state Xiaomi e OnePlus, in quanto gli utenti erano abituati a ben altre fasce di prezzo. Penso che debbano tutte darsi una regolata ed essere più oneste con noi consumers. I due smartphone di cui abbiamo parlato vanno benissimo, hanno delle super prestazioni e nell’uso quotidiano non hanno (quasi) nulla da invidiare ai loro competitor più costosi.
Ah, dimenticavo, non ho mai citato Apple prima d’ora perché non è ancora entrata nell’era 5G, in quanto iPhone 11, 11 Pro e 11 Pro Max non supportano le reti di quinta generazione. Noi concludiamo qui, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.