I movimenti del nostro corpo possono controllare e vivere in una realtà virtuale grazie all’utilizzo di sempre più aggiornati hardware e software. Ma cos’è la realtà virtuale? La realtà virtuale è una simulazione realistica e immersiva in un ambiente tridimensionale a 360 gradi. Essa, per sua stessa definizione, simula la nostra realtà effettiva.
Il progresso delle tecnologie informatiche ci permette di tuffarci in ambientazioni fotorealistiche in tempo reale, interagendo con gli oggetti presenti in esse. Chi di noi non ha ormai provato l’esperienza di vivere le avventure dei nostri supereroi preferiti grazie ai gaming in VR?
Nonostante i costi elevati di questa nuova tecnologia, la realtà virtuale ha molto da contribuire alle nostre vite, tanto nel gioco quanto in quello educativo o professionale. I moderni sistemi di realtà virtuale disponibili sul mercato fino ad oggi hanno offerto realismo e immersione attraverso l’uso della vista e dell’udito. Ed è qui che ci chiediamo: il resto del nostro corpo?
A questa domanda ed esigenza ha dato risposta per la prima volta la società tedesca Holotron. Ad entrare in contatto con un mondo virtuale non saranno più solo gli occhi e le orecchie ma tutto il nostro corpo grazie ad un esoscheletro che può sentire e controllare tutte le forze che l’avatar sente. La cosa più interessante ed innovativa è che questo meccanismo riflette nel nostro corpo la resistenza, l’inerzia e la velocità che si generano nel mondo virtuale, per farci sentire che siamo lì.
La mente dietro il primo prototipo di sistema funzionante per camminare in una realtà virtuale è quella di Marcel Reese che ha affermato: “Il problema che ho cercato di risolvere con l’Holotron è come creare un mondo virtuale indistinguibile dalla vita reale”.
L’esoscheletro in questione permette di sollecitare tutta la parte inferiore del corpo. È come essere un’altra realtà, nella quale si può camminare, pattinare, nuotare, saltare, volare. L’Holotron permette di sperimentare persino le sensazioni fisiche del salto o dello stare sospesi in aria.
Questo esoscheletro ha due motori indipendenti per ciascuna gamba, uno per ogni ginocchio e altri due per l’anca. Le gambe sono posizionate in una struttura robusta coperta da sensori che funzionano a bassa latenza per tracciare i movimenti delle gambe, fornendo resistenza e forza di movimento dove appropriato. Certo non spicca per la sua bellezza ma è un primo punto di partenza. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
La versione finale avrà cinque motori per ciascuna gamba, e forse in seguito anche per braccia. Se oggigiorno una parte significativa del corpo della piattaforma è in legno, gli ingegneri stanno prendendo in considerazione l’idea di creare una versione in metallo più compatta che non sarà montata su una parete, ma installata sul pavimento e sospesa. Gli aggiornamenti successivi, dice Reese, daranno “feedback tattili ad alta risoluzione per tutte le parti del corpo, feedback termici, odori e gusto”.
Come per tutte le nuove tecnologie che nascono il quesito principale è: Quali saranno le possibili applicazioni? Reese sostiene che per questo sistema VR più coinvolgente si potrebbe spaziare dal gioco alla formazione professionale. Un obbiettivo immediato è la camminata regolare, mentre in un futuro più lontano c’è la possibilità di migliorare per altri tipi di movimento come strisciare, saltare, arrampicarsi, cavalcare, nuotare, navigare o persino trascorrere del tempo in microgravità nello spazio.
“Ci sono molte applicazioni per robot umanoidi telecomandati”, ha detto Reese. “Ciò include lo spostarsi in ambienti pericolosi, riparazioni industriali remote, servizi medici remoti o semplicemente lavoro remoto in generale, dove chiunque potrebbe lavorare ovunque all’istante. Molti viaggi e spostamenti comuni potrebbero essere ridotti utilizzando i teleoperatori.”
Articolo a cura di Alessia de Musso