Google, arriva la dark mode: ecco come fare per attivarla
L’annuncio arriva direttamente da un Product Support Manager di Google: la dark mode tanto cara agli sviluppatori è finalmente disponibile anche per la pagina del motore di ricerca. La modalità era già in test dall’inizio dell’anno e sarà disponibile per tutti nel corso delle prossime settimane. Qualcuno è già riuscito ad attivarla e ha già postato alcuni screen della nuova veste di Google.
Google dark mode: come attivarla
Passare alla modalità scura di Google è molto semplice: è sufficiente cliccare su Impostazioni (in alto a destra nel browser), poi su Aspetto e selezionare la modalità tra light e dark. La dark mode verrà applicata alla homepage di Google, ai risultati di ricerca e alle impostazioni, ma sono previste ulteriori aggiunte in futuro. Se non doveste trovare lo switch tra le due modalità dovrete pazientare ancora per un po’: la dark mode di Google dovrebbe diventare attiva per tutti entro metà ottobre.
Sono entusiasta di annunciare che a partire da oggi, e per tutti nelle prossime settimane, il tema Scuro è ora disponibile per le pagine di Ricerca Google sul desktop. Grazie per tutti i vostri commenti su questo forum facendoci capire che questa era una funzionalità che volevate vedere!
Hung F., Product Support Manager di Google Search
Il nuovo background non è in realtà di colore nero, ma grigio scuro, lo stesso tono della modalità incognito. Il logo e tutti gli elementi della homepage, invece, diventano bianchi, così come i titoli e le anteprime dei risultati di ricerca. L’impostazione dark avrà effetto anche sulle altre sezioni (notizie, acquisti, libri, immagini). Gli utenti si sono dimostrati entusiasti fin da subito della notizia, tanto che al momento non si parla d’altro. D’altronde era da anni che la community chiedeva a Google di passare alla modalità scura, e non solo per la ricerca, ma anche per Gmail, Maps, Drive e tutte le altre applicazioni.
Modalità scura: perché piace così tanto?
La dark mode è diventata ormai di moda da molti anni. Utilizzata inizialmente da una nicchia di sviluppatori, nel corso del tempo è riuscita a conquistare la maggior parte degli utenti. Tra chi la preferisce perché la considera elegante e chi invece ne trae un beneficio reale, ormai la modalità scura è tra le più usate sulle applicazioni che la supportano.
Al di là della preferenza estetica, questa modalità offre due vantaggi non da poco. Nel caso di ambienti poco illuminati un background scuro riduce notevolmente l’affaticamento visivo, rendendo più semplice leggere lo schermo. La modalità risulta molto comoda se usata di notte o comunque in postazioni di lavoro in cui la luce è poca, mentre nel caso di spazi fortemente illuminati è da preferire la light mode. L’altro vantaggio risiede nel prolungamento della durata della batteria per gli smartphone e tablet che usano la modalità scura. Ciò è vero per i display OLED e AMOLED, ma non per gli schermi LCD, per i quali il colore di background non fa alcuna differenza sul risparmio energetico.
La “corsa alla dark mode” fa sorridere se pensiamo che i primi computer erano tutti in modalità scura, l’unica, in verità, a poter essere usata a causa delle limitazioni dei vecchi tubi catodici. La light mode venne inserita in seguito per rendere il display simile alla carta, così che fosse più facile per gli utenti avvicinarsi all’uso del computer.
Adesso la scelta tra le due modalità dipende principalmente del gusto personale e dell’abitudine. L’uso della dark mode influisce anche sulle scelte di marketing e dipende dal servizio che la vuole applicare. Pensiamo ad esempio alle piattaforme di streaming come Netflix, PrimeVideo o Disney+: tutte e tre hanno toni scuri, e questo aspetto contribuisce a invogliare gli utenti a iscriversi. La quasi totalità degli spettatori accede ai contenuti di sera o di notte, e la scelta dei colori è adeguata a quel particolare momento della giornata. Inoltre un background nero o scuro risalta maggiormente i colori rispetto a uno chiaro, influenzando la scelta dell’utente e riuscendo a trattenerlo più a lungo sulla piattaforma.