Dove può girare Doom? Su una lampada IKEA
Chi di voi va all’IKEA per comprare una lampadina su cui far girare Doom? Penso un po’ tutti, ormai comprare lampadine per illuminare è passato di moda. Scherzi a parte, ormai sul web impazza la mania del “Doom everywhere”, sviluppatori che si cimentano nel riuscire a far girare l’originale Doom in dispositivi non pensati assolutamente per videogiocare. Parliamo di dispositivi quali calcolatrici, sistemi di gestione del ticketing di mezzi pubblici, test di gravidanza, e adesso uno sviluppatore è riuscito a far girare Doom anche su una lampadina IKEA!
Nicola Wrachien, un ingegnere e programmatore ungherese, ha infatti acquistato una lampadina smart di IKEA, conosciuta come TRÅDFRI, e ne ha riprogrammato il microcontrollore all’interno per farci girare il gioco.
Com’è possibile far girare un gioco su una lampadina IKEA?
Si, a quanto pare una lampada da qualche decina di euro di IKEA ha una potenza di calcolo sufficiente per eseguire il classico gioco per PC Doom. Si tratta infatti di una lampadina smart, e come tale ha bisogno di qualcosa a bordo che gli permetta di fare calcoli.
Questo calcosa è un microcontrollore ARM Cortex M33 con 96 + 12 kB di RAM. Non manca poi dell’hardware di contorno: l’ingegnere ha creato infatti una scheda separata dotata di 8 MB di memoria flash, connettori di alimentazione, porte audio e di una tastiera, che si collegavano al chip della lampada Ikea. Il sistema viene quindi collegato a un display e a una tastiera improvvisata a 8 tasti. La lampada IKEA prevede già a bordo 1 MB di memoria flash ma è risultata essere troppo poca per DOOM, obbligando quindi Nicola Wrachien a utilizzare una memoria flash esterna.
Tutto ciò ha permesso di far girare, decentemente, Doom a 35 FPS con una risoluzione di 160×128 pixel. Non si tratta però di una versione “base” del gioco ma bensì della trasposizione per Game Boy Advance, quindi già allegerita di suo. Inoltre, ha rimosso la musica e tutti gli altri effetti sonori per permette all’applicativo di girare in appena un centinaio scarso di RAM.
Siete impressionati da tutto ciò? Pensate che gira non solo su calcolatrici, ma anche iPod, stampanti a getto d’inchiostro, una Porsche 911 (e i controlli? Si va avanti accellerando, si gira la visuale con il volante e si spara premendo il clacson), un display con un solo tasto della tastiera, la Touch Bar sui MacBook Apple, un registratore di cassa McDonald’s, il portafoglio crittografico “non hackerabile” di John McAfee, la console portatile Playdate, il Commodore 64 e vari Bancomat.
Doom: un po’ di storia
Per chi non lo conoscesse, Doom è un videogioco creato da Id Software e pubblicato nel lontano 1993 per PC, e solo successivamente è stato pubblicato per altre console. Insieme a Wolfenstein 3D (anche lui facente parte di altre challenge simili a quelle a cui stiamo assistendo per Doom), è ritenuto uno degli esempi più influenti del genere sparatutto in prima persona.
Caratteristica peculiare del gioco è l’innovativo (per i tempi) uso della grafica 3D, insieme ad uno stile di gioco veloce e alquanto semplice, il tutto accompagnato da un elevato tasso di violenza. Divenuto in breve tempo molto popolare, per diversi anni dopo la sua uscita altri giochi di questo genere venivano definiti come “alla Doom”, dando quindi nascita a un vero e proprio genere videoludico.