Donne nell’informatica: Ada Lovelace e Grace Hopper
Il computer: uno strumento potente e flessibile, capace di risolvere problemi, grazie anche alle prime donne nella programmazione. Le società più industrializzate non possono prescindere dal computer: si pensi ad esempio ai centri di ricerca, alla finanza, alle telecomunicazioni, alla casa, alla scuola, al settore militare. Conosciamo molti nomi di uomini dell’informatica, come Alan Turing, ma ci sono anche molte donne che sono state fondamentali. Due tra queste, in particolare, hanno rivoluzionato l’informatica: Ada Lovelace e Grace Hopper.
Donne nell’informatica: Ada Lovelace
Tanti uomini hanno contribuito allo sviluppo dell’hardware: ricordiamo per esempio il matematico e inventore Charles Babbage. Molte donne, però, hanno dato il loro prezioso contribuito alla programmazione. Ricordiamo anche quella che può essere identificata come la prima programmatrice donna in assoluto: Ada Lovelace (alla quale è intitolato un linguaggio do programmazione, ADA), figlia di George Gordon, sesto Barone Byron di Rochadale (Lord Byron) e Annabella Milbanke una nobile britannica interessata alla matematica. Ada tradusse, ampliandolo, anche un articolo scientifico di Federico Mebabrea (Notions sur la machine analytique de Charles Babbage) che conteneva riferimenti a procedure per il calcolo dei numeri di Bernoulli.
Grace Hopper
Tra le donne fondamentali nella storia dell’informatica c’è anche Grace Hopper. Sua madre era appassionata di matematica e il padre dirigente di un assicurazione. Grace Hopper è cresciuta con il nonno, ingegnere civile, e fin da ragazzina lo ha accompagnato nelle sue ispezioni dei cantieri a New York. Si è laureata in matematica e fisica al Vassar college, dopodiché si è iscritta a Yale per conseguire il dottorato in matematica. Dopo il matrimonio con Vincent Hopper, docente di letteratura, è diventata professoressa di matematica al Vassar college.
La svolta
Il 1941 fu l’anno della svolta per Grace: stanca del matrimonio e del lavoro di insegnante, la matematica divorzia e si arruola in marina. Viene così inviata alla Naval Reserve Midshipmen’s School dello Smith College in Massachusetts dove nel 1944, studiando, fu promossa al grado di tenente di vascello. Conseguito il grado, Il tenente di vascello venne desinato alla Harvard University con l’incarico di lavorare al Mark I, e sottoposta al suo progettista, Howard Aiken. Mark I era un enorme computer che utilizzava relè elettromeccanici ed era programmabile tramite schede perforate (quindi riprogrammabile con nuove istruzioni).
Considerate le sue competenze le venne assegnato il compito di studiare nei minimi dettagli il gigantesco macchinario e di scrivere un manuale. Il risultato fu un volume di cinquecento pagine con la storia del Mark I e le istruzioni per poterlo programmare.
Tra le prime donne alle prese con l’informatica e la programmazione del Mark I e con il perfezionamento delle subroutine delle quali ne stava raccogliendo una sempre più vasta libreria, la Hopper sviluppò il concetto di compilatore. Questo avrebbe facilitato la scrittura di programmi per diverse macchine. Inoltre, se oggi usiamo i termini “bug” o “debugging” è grazie a lei e alla sua squadra che contribuirono a diffonderlo.
Un giorno, bloccatosi Mark I, i tecnici trovarono una falena rimasta incastrata in un relè elettromeccanico che ne inceppò il funzionamento. Da quel giorno qualsiasi malfunzionamento cominciò a essere indicato col termine “debugging”, ovvero “disinfestazione”. Grazie ai suoi studi, alle sue idee alle sue innovazioni, nel 1945 il Mark I di Harvard era il computer più facilmente programmabile, capace di svolgere lavori diversi semplicemente caricando istruzioni diverse tramite schede perforate senza la necessità di riconfigurazione dell’hardware.
Il suo approccio alla programmazione era innovativo: scomponeva ogni problema in piccoli passi aritmetici.
Bisogna semplicemente spiegare al computer cosa fare step to step. Prendi questo numero, aggiungilo a quel numero e metti la risposta qui. Adesso prendi questo numero e moltiplicalo per questo numero e poi mettilo qui.
A tutti gli effetti, quindi, la Hopper è stata una pioniera dell’informatica e della scienza del calcolo.