Videogiochi e coronavirus: l’OMS invita a giocare con #PlayApartTogether
Fino a poco tempo fa i videogiochi erano considerati il male del mondo: causano violenza e aggressività, e a volte anche bassa autostima. Di certo non è da sottovalutare la dipendenza videoludica, che come l’OMS ha ufficializzato lo scorso Maggio è considerata una malattia (gaming disorder), ma molte ricerche di dubbia provenienza e oggettività hanno approfittato della notizia per scagliarsi a spada tratta contro il mondo del gaming.
In questi giorni di quarantena e clausura i videogiochi sono invece una delle valvole di sfogo più efficaci contro la noia e la paura. A dirlo è proprio l’OMS, che ha lanciato l’iniziativa #PlayApartTogether, rilanciata anche da molti produttori videoludici.
La terapia dei videogiochi
Ci lamentiamo sempre di avere troppi titoli e poco tempo per giocarci: adesso è il momento perfetto per recuperare. Con la campagna guidata dall’hashtag PlayApartTogether l’OMS invita le persone a seguire il distanziamento sociale rimanendo a casa e videogiocando.
L’iniziativa, supportata da grandi nomi come Blizzard e Riot Games e da servizi di streaming come Twitch e YouTube Gaming, vuole incoraggiare le persone a rispettare la quarantena, usando i videogiochi come passatempo e sfogo.
La campagna non vuole puntare solo sul singolo giocatore, quanto anche sul creare una community coesa e piena di persone che si supportino in questi tempi difficili. L’invito è infatti anche quello di connettersi tra giocatori, partecipare a eventi, attività di gruppo e fornire dei premi e delle esclusive a chi rispetta le regole dell’OMS.
Le iniziative per #PlayApartTogether
Molte aziende hanno già reso gratuiti temporaneamente diversi titoli, aperto demo e beta agli utenti e messi in saldo molti giochi interessanti. Altre hanno deciso di fare un passo in più e andare oltre l’esperienza puramente ludica, offrendo corsi e contenuti educativi.
È il caso di Microsoft, che con Minecraft Educational Marketplace cerca di garantire continuità allo studio dei giovanissimi senza annoiarli. I programmi offerti da Microsoft vogliono coinvolgere i bambini nello studio con la gamification, non solo attraverso premi e sfide, ma soprattutto sfruttando la piattaforma del gioco per trasmettere conoscenza. Fino al 30 Giugno è possibile esplorare la Stazione Spaziale Internazionale, imparare a programmare un robot, visitare monumenti, scoprire le energie rinnovabili, la biologia e la storia.
E se videogiocare non vi basta, potreste imparare a sviluppare i videogiochi. Unity ha messo a disposizione delle lezioni gratuite con esercitazioni e sessioni della durata di 3 mesi. Anche RiotGames non è da meno: sul loro sito è possibile accedere gratuitamente a URF Academy Online, un corso volto a mostrare i vari step del design e sviluppo di un videogioco. Il ciclo di lezioni è pensato principalmente per gli insegnanti che seguiranno poi classi di giovani sviluppatori, ma è sicuramente interessante per tutti.
Insomma, che vogliate imparare o semplicemente divertirvi, i videogiochi offrono tutto ciò che volete. In un momento così delicato è importante e positivo sottolineare i benefici del gioco consapevole, soprattutto se è in grado di unire le persone nonostante le distanze fisiche.