Coronavirus: le mascherine mandano in tilt l’AI
Il nuovo coronavirus 2019-nCoV sta contagiando ormai sempre più persone. I contagi si sono estesi moltissimo a tutta la Cina, non solo all’interno dell’area metropolitana di Wuhan. E non si sono fermati lì. Ci sono moltissime nazioni in tutto il mondo, ed anche in Europa, che hanno presentato i primi casi. Anche in Italia ci sono stati dei casi, prima tra due turisti cinesi, poi è risultato positivo un italiano tra i 56 rimpatriati dalla Cina.
Si sta facendo di tutto per limitare al massimo i contagi in questo periodo, soprattutto, ovviamente, in Cina. E tra ospedali costruiti in un batter d’occhio e applicazioni diventate virali, il panico generale aumenta. Ormai tutti gli abitanti della Cina indossano delle mascherine durante ogni istante della loro giornata. E sono proprio quest’ultime che stanno causando moltissimi problemi ai vari sistemi di riconoscimento facciale, da quelli di uso “consumer” a quelli governativi.
La prevenzione contro il coronavirus mette fuori gioco i sistemi di riconoscimento facciale
Le mascherine sono molto diffuse in Cina, nonché obbligatorie in alcune zone della Cina dove il coronavirus è più diffuso ed ha contagiato un maggior numero di persone. E nella maggior parte dei casi, le protezioni coprono non solo naso e bocca ma anche gli occhi, a volte con cappucci o occhiali particolari, per prevenire al massimo il contagio in qualsiasi modo. E proprio per questo motivo, i vari sistemi di riconoscimento facciale ed intelligenza artificiale in tutto il Paese stanno andando il tilt.
La Cina è un paese molto avanzato da questo punto di vista. L’intelligenza artificiale, ed in particolar modo il riconoscimento facciale, sono utilizzati in tantissime situazioni, anche “consumer”. Spesso si usa il riconoscimento facciale per aprire la porta di casa, piuttosto che per accedere al conto bancario, o per sbloccare lo smartphone. Addirittura tramite riconoscimento facciale è possibile prenotare visite mediche o acquistare cibo a domicilio. E non solo.
Anche dal punto di vista della sorveglianza governativa si stanno riscontrando problemi. Nel dicembre 2019, il governo cinese, ha approvato una legge che impone una scansione facciale legata all’acquisto di ogni nuova scheda Sim telefonica. Inoltre tramite riconoscimento facciale è anche possibile imbarcarsi in oltre duecento aeroporti del Paese, e addirittura ci sono scuole che utilizzano tale tecnica per prendere le assenze degli alunni.