Mentre la guerra al virus avanza su ogni fronte, risulta sempre più difficile reperire delle mascherine. Meno di un paio di mesi fa non avremmo mai pensato che una cosa che ci sembrava quasi inutile, che costasse pochi euro o addirittura pochi centesimi in alcuni casi, potesse risultare introvabile. E proprio per questo motivo ci sono state molte discussioni riguardo le mascherine, e riguardo quali servissero davvero e in che modo dovessero essere utilizzate.
E la tecnologia è sempre dalla nostra parte in questi casi. Prima le mascherine stampate in 3D, poi i ventilatori polmonari con un arduino. Insomma, in questo periodo la tecnologia sta dando una grossa mano nell’offensiva al virus. Ed in qualche modo anche il gaming vuole dare la sua mano in questa guerra. O meglio, uno dei colossi per accessori da gaming, tra i più famosi al mondo. Stiamo parlando di Razer.
Tutti i gamer, e non solo, avranno sentito parlare almeno una volta in vita loro di Razer. Razer è uno dei colossi nella produzione di hardware di gioco. Dai mouse alle tastiere, passando per cuffie e tappetini. Produce tutto ciò di cui ogni gamer ha bisogno. Inutile dire ovviamente che ha degli standard qualitativi molto elevati. Ma il coraggio e la bontà d’animo non mancano affatto a Razer, che ha deciso di convertire alcuni suoi stabilimenti nella produzione di mascherine chirurgiche.
Questo è un momento molto proficuo per Razer, a causa della quarantena ormai estesa alla maggior parte del mondo. Come ha lasciato intendere Min-Liang Tan, il CEO dell’azienda tramite un tweet, in questo periodo c’è grande richiesta di hardware da gioco. Ma nonostante ciò, Min-Liang Tan ha detto anche che ognuno, con i propri mezzi, deve dare il suo contributo nella guerra contro il virus. Per questo motivo ha deciso di convertire alcuni stabilimenti di Razer affinchè possano produrre mascherine chirurgiche.
L’obiettivo che Razer si è prefissato è quello di produrre un milione di mascherine chirurgiche, affinché possano essere distribuite in più paesi, a partire da quelli che ne hanno più bisogno. Per il momento, l’azienda è in contatto con le autorità di Singapore, Paese nel quale Razer ha la sua sede centrale. Distribuirà lì le prime mascherine prodotte. Inoltre, si sta mettendo in contatto con le autorità locali degli altri paesi in cui ha degli stabilimenti per riuscire in questa impresa.
Min-Liang Tan ha affermato che vogliono dare priorità alle donazioni di mascherine chirurgiche nei vari Paesi in cui operano, e non solo. Sperano di riuscire in quest’impresa per dare un aiuto che in questo momento è fondamentale, nella lotta contro il coronavirus. Il CEO di Razer avvisa inoltre che ci sarà bisogno di tutto l’aiuto necessario, e che chiunque voglia, può partecipare insieme a loro nella lotta contro questo nemico comune.