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Coronavirus: arriva la mascherina per il riconoscimento del volto

Problemi moderni necessitano di soluzioni moderne. Il coronavirus, che dall’inizio dell’anno sta seminando il panico in tutto il mondo, si è insinuato nelle vite di molti e ha obbligato a cambiare lo stile di vita di gran parte della popolazione.

Oltre ad una maggiore accortezza nel seguire le norme igienico-sanitarie consigliate in caso di contagi, anche le piccole abitudini a cui non si dava peso si devono adattare.

È il caso ad esempio dello sblocco del cellulare col riconoscimento facciale, che con l’adozione delle mascherine è diventato impossibile. Coloro che lo utilizzano, infatti, sono costretti – se vogliono mantenerlo come metodo di sbloccamento – ad abbassare la mascherina, rischiando di respirare i germi. Da San Francisco arriva allora la soluzione: una maschera con la propria faccia stampata sopra.

Coronavirus? Resting Risk Face!

Con un chiaro riferimento alla Resting Bitch Face, Danielle Baskin, designer Californiana, ha presentato la sua idea pochi giorni fa, riscuotendo un grande successo e ritrovandosi già con migliaia di ordini.

Sulla mascherina, di tipo N95, viene stampato il volto dell’utente in modo da permettere l’accesso allo smartphone anche in caso di epidemia. Il processo è molto semplice: chi la richiede deve caricare la foto del proprio volto tramite l’apposita app, e questa viene stampata sulla mascherina per completare la feature facciale.

La mascherina col proprio volto stampato. Credits: faceidmasks.com

Gli inchiostri utilizzati hanno tinture naturali, così da non essere tossici per la pelle o alterare la normale respirazione.

Le maschere, ancora in sviluppo, costeranno 40 dollari l’una. La designer ha affermato che non le produrrà fino a quando non finirà la carenza di mascherine a livello mondiale. Il motivo, secondo lei, è per evitare che le persone si sentano obbligate ad acquistare la mascherina personalizzata come soluzione immediata. Essa dovrebbe invece rimanere una comodità in più, non da utilizzare come emergenza.

Published by
Marina Londei