La macchina di Turing

Xiaomi ha un obbiettivo: rivoluzionare la fotografia fatta con gli smartphone

Si sa, i telefoni hanno sostituito le macchine fotografiche in molti ambiti, ma la qualità di una foto scattata da uno smartphone è comunque inferiore (e di molto) rispetto ad una scattata da un apparecchio tradizionale. Per colmare questo gap, Xiaomi (azienda che produce tv 4k dall’ottimo rapporto qualità/prezzo), sta lavorando a un obbiettivo retrattile per smartphone, promettendo un grande aumento della qualità fotografica proprio grazie a strategie e tecnologie prese in prestito dal mondo della fotografia vera e propria.

Come funziona il nuovo obbiettivo?

Questa nuova tecnologia, chiamata Retractable Wide-aperture Lens Technology, prevede che, in condizione di luce ottimale, l’obbiettivo si ritragga all’interno del corpo del telefono (non mostrando differenze rispetto ad altri smartphone non dotati di questa tecnologia), ma, quando vi è necessita di “prestazioni extra” in condizioni di bassa luminosità, ecco che l’obiettivo telescopico può srotolarsi per fornire un’apertura del diaframma significativamente più grande.

Con “apertura del diaframma” si intende la dimensione del foro attraverso il quale la luce entra e colpisce il sensore fotografico. Più grande è l’apertura, maggiore sarà la quantità di luce che arriva a colpire il sensore. Sfortunatamente per i produttori di smartphone (e per chi, alla fine, li compra), la fisica e il comportamento della luce pongono alcuni limiti: se si vuole una fotocamera per smartphone con una grande apertura, essa dovrà essere necessariamente abbastanza ingombrante.

Vecchie e nuove soluzioni

I produttori di dispositivi, negli anni, hanno sviluppato delle soluzioni al problema usando strategie come il clustering dei pixel o le esposizioni più lunghe per raccogliere più luce, ma per migliroare la qualità fotografica non c’è niente di meglio che avere un’apertura più grande. Samsung, con la sua serie di smartphone Galaxy S9, aveva sperimentato una fotocamera a doppia apertura (che poteva utilizzare due aperture di diaframma diverse), ma era ancora vincolata dalla necessità di montare il gruppo ottico interamente all’interno del corpo del telefono. È qui che entra in gioco la nuova tecnologia di Xiaomi.

Xiaomi sostiene che, ad estensione massima, il “telescopio” può aumentare la quantità di luce catturata dal telefono del 300 per cento. La nuova tecnologia introduce anche un nuovo sistema di stabilizzazione dell’immagine (riuscendo a correggere vibrazioni e movimenti in maniera migliore rispetto a come siamo abituati oggi). Come risultato, dice l’azienda, si osserva una minore sfocatura data dal tremolio della mano e un miglioramento del 20 per cento nella nitidezza complessiva dell’immagine.

Pregi e difetti

Quali sono i risultati portati dalla nuova fotocamera e dalla nuova stabilizzazione? Migliori performance nei ritratti e nelle foto in notturna, dice Xiaomi. Il primo miglioramente è presumibilmente dovuto al fatto che, con un’apertura più grande, la profondità di campo è più stretta. Ciò significa che è possibile creare quel tipo di sfumatura dello sfondo tipica dei ritratti “professionali” senza ricorrere a editing artificiali. Per quanto riguarda la fotografia notturna, è ovvio che un qualsiasi aumento della luce catturata da un obbiettivo permetta di riuscire a catturare dettagli altrimenti invisibili in ambienti scuri.

I difetti della nuova tecnologia Xiaomi sono il potenziale ingombro della fotocamera telescopica e il maggior numero di parti mobili potenzialmente rompibili all’interno dello smartphone.

Xiaomi non ha detto quanto sia grande la sua Retractable Wide-aperture Lens Technology, e ha solamente condiviso un’immagine prototipale del sistema, quindi non siamo ancora sicuri di quanto possa essere ingombrante nel complesso un telefono con questa tecnologia. L’azienda non ha fornito informazioni circa il possibile utilizzo di questo obbiettivo sui suoi prossimi smartphone.

Published by
Roberto Balestri