Wt:social: il social network contro le fake news
Nella lotta contro fake news si schiera anche il fondatore di Wikipedia: a due anni da WikiTribune Jimmy Wales rilancia la piattaforma trasformandola in un social network. Wt:social vuole diventare uno spazio collaborativo per la condivisione di notizie vere, lontane dalle fake news.
Riprendendo l’intento di WikiTribune, che però era esclusivamente appannaggio dei giornalisti, Wales apre al pubblico un nuovo social network, in opposizione a Facebook e Instagram.
Wt:social
Il problema delle fake news è sempre più sentito sul web, e negli ultimi anni sono cresciuti i casi in cui la loro divulgazione ha avuto conseguenze anche gravi. Al giorno d’oggi la diffusione di una notizia è praticamente immediata, ma la sua smentita è molto difficile e lenta. Non sono stati pochi i casi in cui anche alcune delle più note testate giornalistiche sono cadute nella trappola delle fake news, contribuendo a far circolare notizie non verificate.
Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, ha deciso di partecipare alla lotta contro le notizie fake annunciando un nuovo social network: Wt:social. Reso pubblico circa un mese fa, ha fatto parlare di sé solo negli ultimi giorni: in una settimana è cresciuta di 23.500 iscritti, e ora è a quasi 25.000. Come per WikiTribune il suo focus è le notizie collaborative, ma essendo un social network è aperto a chiunque.
“Mi sono reso conto che il problema delle fake news e della disinformazione ha molto a che fare con le piattaforme social” spiega su Twitter. “Gli attuali social network si reggono su un modello di business legato alla pubblicità“. Il lato finanziario, secondo Wales, impatta sulla qualità dei contenuti. I social network, ma anche i siti di notizie, guadagnano in proporzione al tempo che un utente rimane sul sito, quindi è inevitabile che l’engagement, ovvero il coinvolgimento del fruitore di notizie, abbia priorità sulla qualità delle stesse.
“I social network portano a una dipendenza, a rimanere incollati a un sito e a essere trasportati in discorsi di odio e radicali, non nella cura del lato umano”. Se l’unico modo per mantenere le piattaforme ad accesso gratuito è la pubblicità, la conseguenza è un aumento di contenuti clickbait. Per Wt, come per Wikipedia, saranno attivi i contributi, e ogni utente pagherà solo se riterrà che il social network contribuisca positivamente all’informazione.
Informazione di tutti e per tutti
L’idea di Wales è quella di costruire una community realmente interessata alle notizie, che riesca tramite la collaborazione ad eliminare troll, fake news e discorsi d’odio. Una sorta di crowdsourcing per l’informazione libera, che per sua natura farebbe una scrematura di persone non qualificate o, in questo caso, confezionatrici di notizie false.
Al momento Wt è a pagamento (12 euro al mese) ma “è solo per evitare l’iniziale sovraccarico dei server” assicura Wales. Il social network diventerà gratuito e – in teoria – lo rimarrà nel prossimo futuro. Per il momento l’interfaccia è solo in inglese, ma gli iscritti possono pubblicare contenuti nella lingua che preferiscono.
L’ottimismo di Wales si basa sul fatto che a prenderne parte saranno solo persone davvero interessate. Il risultato finale e auspicabile è quello di un luogo di reale informazione, dove anche i meno esperti possano accedere a contenuti curati, imparziali e di reale utilità. “Il mio invito è che possiate pensare che la piattaforma ha senso, sia significativa, vi aiuti a imparare, crescere ed essere persone migliori in qualche modo, anche piccolo. Aiutando anche il mondo a migliorare“.