Dal WMF: il supercomputer italiano contro il Coronavirus
Oggi è iniziato il Web Marketing Festival, il più grande Festival sull’Innovazione Digitale e Sociale. Il WMF ha registrato oltre 21.000 presenze in tre giorni nella passata edizione, 500 espositori e partner e 500 speaker da tutto il mondo. “We Make Future” è il claim con cui, in piena continuità con la sua mission, il WMF si presenta nel 2020 con una doppia edizione: online il 4, 5 e 6 giugno e a Rimini il 19, 20 e 21 novembre.
In quest’occasione David Vannozzi, direttore generale di CINECA, ha tenuto un piccolo workshop in cui ha spiegato il ruolo di Marconi 100, il supercomputer italiano, nella lotta contro il nuovo Coronavirus.
Dal WMF: Marconi 100
Il CINECA è il consorzio interuniversitario italiano senza scopo di lucro a cui aderiscono 69 università italiane, otto enti nazionali di ricerca, due policlinici, l’ANVUR e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Attualmente questo centro ospita il supercomputer Marconi 100, capace di compiere 50 milioni di miliardi di operazioni al secondo. La potenza di Marconi posizione l’Italia nella quinta posizione per potenza di calcolo al mondo.
Oggi CINECA fa parte di un progetto che, tramite l’Associazione Big Data e con i maggiori enti di supercalcolo nazionali (CCMCC, ENEA, INFN/CNAF), mette a disposizione 8 milioni di ore di calcolo per quei ricercatori desiderosi di potenziare le loro ricerche sul coronavirus, per le terapie, i vaccini, e lo studio di modelli di diffusione e contenimento delle epidemie.
L’anno prossimo, il Tecnopolo di Bologna ospiterà il nuovo supercomputer, chiamato Leonardo, che sarà in grado di compiere 200 milioni di miliardi di operazioni al secondo.
Come Marconi 100 ha accelerato la ricerca sul Coronavirus?
Ma cosa può fare un computer nella lotta contro un virus? Marconi, affiancato da Marconi 100, ha utilizzato una libreria ricca di 500 miliardi di molecole conosciute e le ha analizzate con una velocità straordinaria.
In questa prima fase tramite i supercomputer, al CINECA hanno simulato il comportamento delle proteine che consentono al virus di replicarsi in modo da poter testare virtualmente le molecole farmaceutiche più efficaci a inibire il virus. Questo ha permesso poi di passare alla fase di validazione in laboratorio, accelerando la produzione di farmaci efficaci per ridurne la replicabilità.
Ogni proteina richiede almeno una settimana di simulazione continua su 16 nodi del supercomputer CINECA. Con un computer normale ci vorrebbero almeno 4 mesi per ogni proteina. I risultati delle simulazioni saranno poi analizzati tramite la piattaforma Exscalate.
Marconi 100 è riuscito in un mese ad identificare 50 molecole che hanno un effetto negativo sullo sviluppo del nuovo Coronavirus. Queste molecole sono già state messe in vitro insieme al virus e sono già stati riscontrati i primi risultati.
Dal WMF: il futuro di Marconi
Non solo Coronavirus ma anche cambiamento climatico. Grazie a una futura collaborazione tra CINECA e il Centro Meteo Europeo, sarà possibile impiegare i supercomputer anche nella lotta contro il cambiamento climatico. Soprattutto un tema molto importante e ormai al limite: il consumo energetico e il raffreddamento della macchine.
Non ci resta che aspettare sabato 6 giugno quando parlerà Sophia, il robot umanoide più avanzato e più simile all’uomo mai realizzato: frutto di una combinazione rivoluzionaria di scienza, arte e ingegneria, rappresenta ad oggi il futuro dell’Artificial Intelligence, nonché un concreto punto di partenza per riflettere sullo sviluppo della robotica e del suo impatto sociale presente e futuro.