Windows Phone: una fine annunciata?
Sono passati sette anni da quando la Microsoft ha lanciato sul mercato Windows Phone, un sistema operativo dall’aspetto completamente diverso rispetto ai già esistenti Android e iOS. Visivamente, infatti, la schermata principale si compone di tiles (le classiche “piastrelle” presenti anche su Windows, dalla sua versione 8 in poi), che possono essere spostate e ridimensionate così da permettere all’utente di personalizzare l’aspetto dello schermo.
Il sistema operativo proposto da Microsoft non aveva nulla da invidiare ai suoi concorrenti (almeno per quanto riguarda le prime versioni). Gli smartphone attrezzati con Windows Phone offrivano un ottimo rapporto qualità/prezzo, se confrontati con altri device della stessa fascia, e gli aggiornamenti avvenivano su tutta la gamma, per qualsiasi marca senza lasciare alcun modello indietro, contrariamente a ciò che avviene ad esempio per Android: in questo caso, infatti, la frammentazione dei device e le personalizzazioni dei produttori causano dei grandi ritardi negli aggiornamenti.
Perché, allora, Windows Phone è morto?
Innanzitutto occorre definire che cosa si intende con “morto”: Joe Belfiore, vice presidente corporativo dell’ Operating Systems Group di Microsoft, ha confermato tramite una serie di tweet che “la realizzazione di nuove feature software o hardware non è più il focus”. Questo significa che il supporto alla piattaforma, e quindi fixing dei bug o update di sicurezza, saranno ancora presente, ma non verranno più investiti soldi e tempo nella creazione di feature e migliorie hardware.
Se si vuole guardare alla realtà dei fatti, il sistema operativo era morto già da tempo, a causa di un mercato troppo piccolo di applicazioni compatibili: Windows Phone si è introdotto in un mercato già dominato da due colossi, entrambi con una numerosa schiera di fedeli, dove provare a prevalere era difficile, se non impossibile.
Sebbene inizialmente ci furono molta curiosità ed entusiasmo tra gli utenti, coloro che si approcciarono al nuovo sistema operativo non furono mai abbastanza per giustificare la realizzazione di applicazioni anche per Windows Phone, lasciando quindi il mercato abbastanza spoglio. In sostanza, si può dire che si sia stato un circolo vizioso: pochi utenti che utilizzano il sistema operativo portano gli sviluppatori di applicazioni a non realizzarle per esso, e l’assenza di app sul mercato non invoglia gli utenti ad utilizzarlo.
A parte le applicazioni principali (come Facebook e Instagram), infatti, il mercato risulta essere piuttosto scarno, tanto da spingere Microsoft, in alcuni casi, ad incentivare gli sviluppatori pagandoli direttamente o proponendosi di scrivere app per loro; purtroppo, la user–base non era sufficientemente alta per poterci investire.
L’annuncio della Microsoft e le prime avvisaglie
Già ad Aprile di quest’anno, Microsoft aveva annunciato che dall’11 luglio la versione 8.1 del sistema operativo mobile non avrebbe più avuto supporto (quindi niente più update o assistenza tecnica), costringendo gli utenti a passare a Windows Phone 10 che però non era disponibile per il 50% dei dispositivi.
Un mese prima inoltre, a marzo, Facebook aveva comunicato la sospensione del supporto per Windows Phone 8.1, inserendo inoltre delle restrizioni di utilizzo per molti utenti: questo causò la migrazione di molti clienti verso altre piattaforme.