Piazza WiFi Italia è il progetto promosso dal Ministero dello sviluppo Economico nato nel 2019 il cui scopo è quello di garantire un un WiFi libero in tutta Italia. Il progetto ha coinvolto come partner principale Tim che si occupa dell’installazione degli hotspot, mentre la realizzazione dell’infrastruttura è stata assegnata ad Infratel Italia. La realizzazione delle nuove aree wifi gratuite è resa possibile dai 45 milioni di euro di finanziamento del Ministero, che amplia la disponibilità degli 8 milioni iniziali.
Nel 2021 l’idea è quella di pubblicizzare il progetto così da estendere la rete pubblica in maniera capillare. L’anno appena trascorso ha insegnato a tutti quanto essere collegati in rete possa fare la differenza e gli investimenti pubblici sono volti proprio a ridurre il gap tecnologico. Attualmente i comuni italiani che hanno aderito all’iniziativa di WiFi libero sono più di 3200 ma con il passare del tempo aumenteranno sempre più. Il link tiene aggiornato la lista dei paesi aderenti all’iniziativa.
Vediamo dunque come aderire al progetto ed i suoi dettagli.
Il progetto ruota tutto intorno all’App gratuita WiFi Italia disponibile sugli store Android e iOS. Attraverso l’app non solo è possibile usufruire della connettività messa a disposizione dagli hotspot ma anche richiedere l’adesione del proprio comune.
Dopo averla scaricata bisogna registrarsi inserendo i propri dati oppure utilizzando lo SPID. A questo punto la connessione
Ma non è tutto. Con l’App si possono richiedere Hotspot gratuiti per il proprio Comuni o federare reti pubbliche già esistenti. Ad esempio da Marzo 2020 il servizio è stato esteso alle strutture sanitarie ed ospedaliere. In questo modo si prevede di installare 5000 hotspot gratuiti in tutta Italia. L’attività prevede un’ordine di priorità prima ai 138 Comuni colpiti dal sisma del 2016, poi ai piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 2.000 abitanti e progressivamente a tutti gli altri Comuni italiani.
L’ambizione di fornire all’Italia intera un WiFi libero non è però priva di criticità. Infatti, la rete pubblica installate non solo deve sopperire alle carenze infrastrutturali ma deve poter garantire all’uso che se ne fa. Nel corso degli anni il numero di utenti e la quantità di dati inviati è nettamente aumentata. In Italia, ad esempio, non tutti i comuni sono coperti dal 4G (benché si stia già lavorando alla tecnologia 6G), così come non tutti i comuni sono raggiunti dall’ADSL/Fibra.
Sul sito dell’AGCOM è possibile visualizzare la situazione circa la connettività dell’Italia intera sia per quanto concerne la mobilità fissa che quella mobile. Le regioni del centro-sud sono quelle maggiormente penalizzate da questo divario di connessione.
Garantire una connessione magari non veloce come un 4G ma comunque stabile e adatta per un uso normale, sembra ormai un’impegno improrogabile. La speranza è che i nuovi investimenti e la presa di coscienza possano accelerare sempre più questo sviluppo.
Questo è il piano messo a punto dall’Italia, ma qual è la situazione circa il WiFi libero in Europa? Anche l’Unione Europea ha finanziato il suo progetto dal nome WiFi4EU. L’iniziativa offre ai comuni la possibilità di richiedere un buono da utilizzare per l’installazione di apparecchiature Wi-Fi negli spazi pubblici che non sono già dotati di uno hotspot Wi-Fi gratuito.
Il Worldwide broadband speed league 2020, un progetto di ricerca della britannica da Cable.co.uk mette in risalto quale sia la fotografia della connessione in Europa. Si tratta di un progetto open source con contributi di organizzazioni della società civile, istituzioni educative e aziende del settore privato. Anche sul sito sito del progetto è possibile utilizzare una mappa interattiva che mostra, Paese per Paese la velocità di connessione massima. In Italia la velocità media in download è di 23,18 megabit al secondo, seguita da Kosovo (20,30), Bosnia Erzegovina (15,66), Albania (12,36) e Macedonia del Nord (11,48).
I Paesi dirimpettai invece superano la nostra tecnologia di diverse lunghezze: la Spagna raggiunge una velocità media di 55,84 Mbps, la Francia arriva a 51, la Germania a 42 e anche l’Austria ci supera (di poco) toccando i 27 Mbps.