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La tecnologia dietro a The Irishman

Tra circa una settimana si terrà la cerimonia degli Oscar e Irishman di Martin Scorsese ha collezionato ben 9 nomination tra le quali anche “Migliori effetti speciali visivi” per il lavoro di Pablo Helman.

Il film, tratto dal libro di Charles Brandt, racconta le vicende di Frank Sheeran, un sicario della mafia che giunto alla vecchiaia inizia a ripercorrere la propria vita. I protagonisti sono tre volti decisamente noti, che per questa occasione sono stati ringiovaniti di qualche decennio grazie ad una nuova tecnologia.

In cosa consiste la nuova tecnologia?

La necessità dello sviluppo di una nuova tecnologia è scaturita dal dover rappresentare i personaggi in diverse fasi della loro vita poiché la storia si svolge tra continui salti avanti e indietro nel tempo.

La mente dietro all’ambizioso progetto è quella di Pablo Helman della Industrial Light and Magic: azienda famosa nel campo degli effetti speciali e visivi che si è già portata a casa ben 25 statuette grazie ai propri lavori di Visual Effects.

Dal momento che Scorsese ha vietato categoricamente l’utilizzo dei classici trackin-dot per non compromettere la recitazione degli attori, Helman ha dovuto pensare ad una tecnica completamente nuova. Il risultato ha portato alla creazione di un particolare rig per la camera da presa e di un software per la post produzione del film.

Le prove per convincere Scorsese della validità della tecnica sono cominciate nel 2015, ben due anni prima dell’inizio delle riprese ufficiali del film.

Ci sono voluti due anni per ideare il rig e testarne il funzionamento, poi altri due per la post produzione dell’intero film.

Scorsese hanno rimesso in scena alcuni take di Goodfellas reclutando De Niro. Helman ha speso poi dieci settimane lavorando su quella scena riuscendo però a trasformare un De Niro settantenne in un De Niro con il volto che aveva negli anni ’90.

Come funziona il rig?

Il dispositivo creato da Helman ha previsto l’utilizzo di tre camere. Una, principale, che ha permesso a Scorsese di girare le scene normalmente. Le altre due, poste ai lati, per registrate tutti i dati di cui la Industrial Light and Magic avrebbe avuto bisogno per post produrre il film. Le camere ad infrarossi della Arri, poste ai lati, hanno avuto il compito di catturare tutte le informazioni volumetriche normalmente catturate attraverso i tracking-dots.

Ma un ruolo importante nello sviluppo di questa tecnologia ha avuto la luce. Infatti il team si è preoccupato di catturare la luce e le texture che questa generava colpendo le facce degli attori. In questo modo il team ha potuto ricreare poi una sorta di geometria 3D grazie alle due camere a infrarossi che in combinazione con la terza hanno permesso di triangolare la scena.

La fase di Post Produzione

Tutte le ore e i gigabyte di dati girati durante le riprese dovevano però essere trasformati in un film. Per far ciò Helman insieme al suo team ha elaborato un nuovo software chiamato Flux per combinare le informazioni degli  infrarossi con le immagini riprese dalla camera principale in modo da creare delle maschere sulle facce di ogni attore.

Per ricreare fedelmente e in modo realistico le varie età di un personaggio come Sheeran (De Niro) che passa dai suoi quarant’anni agli ottanta, il team ha catalogato migliaia di frame provenienti da tutti i film tra Goodfellas a Casino. Sono state catalogate foto di nasi, occhi e bocca che sarebbero state usate per effettuare il ringiovanimento. E infine è stato sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di prendere qualsiasi fotogramma, analizzare l’intera libreria di immagini in un istante e fornire immagini di riferimento di come sarebbe stato l’attore.

De Niro prima e dopo il ringiovanimento facciale.
Credit: Wired.com

Irishman non è stato però il primo film a utilizzare una tecnica di ringiovanimento che non richiedesse l’uso dei pallini. Già nel 2008 per il film “Il curioso caso di Benjamin Button” di David Fincher, le espressioni facciali di Brad Pitt erano state riprese attraverso un sistema chiamato Mova. Quest’ultimo ha richiesto una serie di camere poste intorno all’attore per catturare tutti i movimenti del volto, da più prospettive, per poi operare digitalmente un ringiovanimento facciale.

La cosa più importante della tecnologia che abbiamo sviluppato ha a che fare con le sfumature delle prestazioni”, afferma Helman. “Se avessimo fatto questo con i pennarelli, non avremmo potuto ottenerlo.”

Offrire la possibilità di filmare gli attori in modo naturale e modificare a piacimento la loro età potrebbe anche rendere il sistema di ILM un’opzione molto interessante per i futuri registi. Tuttavia se i registi o gli studi sceglieranno di lasciare i loro attori vagare liberi o coprirli con punti di tracciamento facciale dipenderà in gran parte dal tipo di film che staranno girando.

Published by
Arianna Parisi