TARI, non farti più fregare: in questo caso paghi solo il 20% della tassa | Presenta domanda al tuo Comune
Stanco di pagare troppo la TARI? C’è un trucco legale che ti permette di ridurre la tassa fino all’80%: ecco come fare domanda al Comune.
La TARI è una di quelle tasse che paghiamo sempre senza pensarci troppo. Arriva la bolletta, tiri fuori il portafoglio e via, senza battere ciglio. Però, quando i rifiuti non vengono raccolti come dovrebbero e il quartiere sembra una discarica a cielo aperto, viene da chiedersi: “Ma perché devo pagare per un servizio che non ricevo?”. La buona notizia è che, in certe situazioni, puoi chiedere indietro una bella fetta di quei soldi.
Sì, hai letto bene. Se il tuo Comune non fa il suo lavoro e la spazzatura rimane per strada, hai diritto a un rimborso della TARI. Non è automatico però, eh! Devi rimboccarti le maniche, informarti e presentare una richiesta. Perché, si sa, quando si tratta di restituire soldi, gli enti pubblici non sono proprio velocissimi.
E non è una cosa da poco: stiamo parlando di un rimborso che può arrivare fino all’80% di quello che hai pagato. Certo, non tutti ne sono al corrente, ed è un peccato perché in molti potrebbero recuperare dei bei soldini. Quindi, meglio sapere come muoversi per non lasciarsi sfuggire questa opportunità.
D’altronde, se paghi per un servizio che non ricevi, è giusto avere un risarcimento. La legge è dalla tua parte, ma tocca a te far valere i tuoi diritti. Quindi, tieniti pronto a documentare tutto e a presentare la tua richiesta.
Quando puoi chiedere il rimborso della TARI
Allora, in quali casi puoi chiedere questo rimborso? La situazione più comune è quando il servizio di raccolta dei rifiuti è un vero disastro. Se i camion della nettezza urbana saltano il tuo quartiere, lasciando i cassonetti stracolmi e la spazzatura sparsa ovunque, sei sulla strada giusta per chiedere indietro una parte di ciò che hai pagato.
Immagina di uscire di casa e trovarti davanti una montagna di rifiuti, con odori nauseabondi e magari pure qualche topo che passeggia tranquillo. Non è certo un bel vedere, e soprattutto non è giusto. I cittadini di Settebagni, a Roma, hanno vissuto proprio questa situazione e, giustamente, hanno chiesto un rimborso della TARI.
Come farti rimborsare: i passi giusti da seguire
Se anche tu ti trovi in una situazione del genere, la prima cosa da fare è documentare tutto. Scatta foto, gira dei video e segnala il problema al tuo Comune. Se le segnalazioni non portano a nulla, allora passa all’azione. Rivolgiti a un’associazione di consumatori o presenta direttamente una domanda di rimborso al tuo Comune.
Non è detto che sia una passeggiata, ma può valerne la pena. Gli abitanti di Settebagni, ad esempio, sono riusciti a ottenere prima un rimborso del 20% e poi, grazie alla loro tenacia, sono arrivati a recuperare l’80% di quanto pagato. Parliamo di cifre importanti, quindi non mollare. Alla fine, è una questione di principio. Se paghi per un servizio, è giusto che quel servizio venga svolto. Se così non è, allora è tuo diritto chiedere indietro i soldi. E ricordati sempre: informarsi è il primo passo per non farsi fregare!