Supremazia quantistica raggiunta da Google?
Da pochi giorni è apparsa una notizia rilasciata, forse per errore, da uno dei ricercatori di Big G riguardo un evento che avrebbe permesso a Google stesso di raggiungere la “supremazia quantistica“. La notizia è poi scomparsa dopo pochissimo tempo, ma come molti sapranno è impossibile far perdere totalmente le tracce di una notizia dalla rete. Seppure per pochissimo tempo essa è stata appresa e condivisa, raggiungendo milioni di persone.
In particolare si parlava di un evento grazie al quale Google sarebbe riuscita a risolvere un calcolo talmente complesso che uno qualsiasi dei computer quantistici in circolazione non sarebbe riuscito a risolvere se non in diecimila anni ininterrotti. Ebbene sì, il supercomputer di Google avrebbe impiegato solamente duecento secondi per riuscire nell’impresa. Parliamo di un tempo inferiore nell’ordine dei miliardesimi. Ciò significa che Google avrebbe costruito il più potente computer mai esistito. Ma analizziamo il tutto per gradi.
Computer quantistici: cosa sono e come funzionano
Descriviamo in breve l’utilizzo ed il funzionamento di un computer quantistico. Per coloro che fossero particolarmente interessati all’argomento o volessero apprendere qualcosa di ulteriore, potrebbero trovare moltissimi articoli all’interno del sito circa l’uso e la programmazione di un computer quantistico. Si può iniziare ad esempio cercando di capire come funzioni un computer quantistico o come programmarlo, passo passo. Non è difficile capire come funzionino i qbit o quali siano gli algoritmi dietro questi supercomputer.
Riassumendo, un computer quantistico non utilizza l’algebra Booleana, la cosiddetta logica binaria che si trova alla base di qualsiasi dispositivo elettronico/informatico per cui un bit può assumere solo due stati, 0 e 1. I computer quantistici basano la loro logica sui bit quantici o qbit, che possono assumere un qualsiasi valore tra 0 e 1 grazie alla loro sovrapposizione coerente di stati, secondo la quale ogni qbit può assumere più valori contemporaneamente.
Un esempio banalissimo ma efficace per comprenderne il funzionamento può essere la ricerca di una parola all’interno di un file. Se con un normale PC effettuassimo la ricerca di una parola all’interno di un file PDF esso analizzerebbe riga per riga il file, cercando tutte le occorrenze della stessa parola. Un computer quantistico lavora come se avesse a disposizione tutte le pagine del file PDF in cui cercare aperte contemporaneamente davanti a se.
Cosa c’è dietro il supercomputer di Google
Non si conosce ancora molto di ciò che c’è dietro questa notizia poiché l’annuncio di Google è stato rimosso immediatamente. Tuttavia Big G non ha smentito la notizia, quindi ci aspettiamo che nei prossimi tempi fornisca dimostrazioni più concrete. Nonostante ciò sembra che l’esperimento sia legato alla generazione di numeri casuali e alla sua dimostrazione, effettuato con un supercomputer da 53 qbit chiamato Sycamore. Le notizie però non si fermano qui: sembra che Google stia lavorando, già da parecchio tempo, ad un nuovo supercomputer a 72 qbit.
Il nuovo supercomputer a 72 qbit sarebbe una svolta all’interno del mondo dei computer quantistici, e per ora Google è il primo a riuscire in una cosa del genere. Il computer si chiama Bristlecone, ed è stato annunciato da Google nel 2018. Diciamo quindi che la notizia potrebbe essere intesa come una “doppia” supremazia quantistica. La prima, raggiunta grazie ad un calcolo effettuato in molto meno di una miliardesima parte di tempo rispetto agli altri computer quantistici, e la seconda raggiunta grazie al nuovo supercomputer da 72 qbit.
Tutto ciò è ancora un gran punto interrogativo, anche perché non è chiaro come mai la NASA abbia rimosso la notizia originale. Tutti aspettano da Google una conferma della notizia degli scorsi giorni, che potrebbe essere davvero una svolta all’interno del mondo dei computer quantistici. Certo è che prima di vedere impiegati nel mondo di tutti i giorni i computer quantistici dovranno ancora passare anni, forse decenni, ma questo evento potrebbe risolvere problemi di calcolo parallelo impensabili per qualsiasi computer tradizionale.