Supermercato, la trappola del carrello con le maniglie: il nuovo trucco per farti spendere il 25% in più
I supermercati le pensano proprio tutte e a rimetterci, anche se inconsapevolmente, è sempre il cliente. La nuova trovata del carrello con le maniglie
Non nascondiamoci, quante volte siamo entrati in un supermercato con in mente di acquistare soltanto lo stretto necessario e ci siamo ritrovati con un carrello pieno zeppo di buste e confezioni contenenti prodotti dei quali avremmo tranquillamente potuto fare a meno.
E’ un fenomeno assolutamente comune, che non lascia scampo a nessuno. Molti pensano si tratti semplicemente dell’incapacità di controllare i propri desideri, ma la verità è che anche le menti più ‘incorruttibili’ possono cadere vittime dei trucchi adoperati dai supermercati per spingere i consumatori a riempire le proprie dispense fino all’orlo.
Il segreto risiede principalmente nella disposizione dei prodotti tra gli scaffali. Quelli su cui la catena potrebbe potenzialmente guadagnare di più vengono sempre sistemati all’altezza del volto o del busto del cliente, in modo tale che se li trovi immediatamente di fronte e possa sistemarli comodamente nel carrello, senza doversi accucciare o elevare sulle punte. A tal proposito, quelli posizionati su scaffali meno semplicemente ‘accessibili’ sono quelli su cui il supermercato conta di ricavare una cifra inferiore.
E si potrebbe aprire un mondo sulle sezioni e le corsie dedicate a cioccolata, merendine e caramelle, che puntano prevalentemente ad attrarre gli acquirenti più giovani che, al contrario, vengono usualmente posizionate negli scaffali più bassi, dove possono essere individuate e ritirate con facilità anche dai bambini. Per non parlare delle confezioni, contrassegnate da colori che catturano estremamente l’attenzione e dall’inserimento, spesso, di personaggi di cartoni, fumetti o film amatissimi dal target a cui si riferiscono.
Le tecniche per invogliare i clienti
I supermercati nel corso degli anni hanno affinato le proprie tecniche di vendita, sfruttando a proprio favore, specie negli ultimi periodi, espedienti strettamente legati alle nuove scoperte in campo neurologico e tecnologico. Il più classico degli ‘inganni’ da supermercato è il prezzo soglia; se ci fate caso la stragrande maggioranza dei prodotti che si trovano in commercio, non solo nei magazzini della grande distribuzione, sono contrassegnati da prezzi come 1,99 euro, 10,99 euro e così via, inducendo la nostra mente ad interpretare il cartellino tenendo conto unicamente degli euro, tralasciando i centesimi che, invece, elevano inevitabilmente il prezzo.
Ma anche le famigerate promozioni 3×2, che indicano, in realtà, esclusivamente uno sconto del 33% sui prodotti indicati. Secondo la nostra concezione, in qualità di consumatori, invece, tale offerta ci garantisce la possibilità di portarci a casa 3 prodotti, pagandone solo 2 ed ottenendone 1 in regalo. A forzare particolarmente la nostra mente ci sono anche gli assaggi. Quante volte ci è capitato di incorrere nei promotori dei prodotti che sistemano la loro postazione con vassoi o scatole piene di campioncini di quello stesso prodotto? E bene, dopo l’assaggio i clienti saranno decisamente più propensi a ragionare sull’acquisto.
Il carrello che induce all’acquisto
Secondo uno studio realizzato dagli esperti della ‘Bayes Business School‘ di Londra, è emerso che la scelta di un determinato tipo di carrello rispetto all’altro, può portare il cliente a spendere fino al 25% in più rispetto alla canonica spesa. In particolare, sostituendo la classica barra orizzontale che usualmente utilizziamo per spingere o tirare il carrello, inserendo al uso posto due grandi anelli posizionati sui lati del carrello, favorirà il lavoro dei muscoli bicipiti, ossia quelli implicati nel ritiro dei prodotti, portandoci ad inserire un numero maggiore di articoli nel carrello.
I test effettuati hanno portato ad individuare che i clienti che usufruiscono del classico carrello, effettuano una spesa media pari a 26 euro. Discorso diverso per coloro che hanno, invece, sperimentato il carrello con l’implementazione degli anelli laterali, il cui prezzo per la spesa al supermercato ha registrato un aumento di 8,25 euro complessivamente in più rispetto all’utilizzo del mezzo di trasporto per prodotti più comune. Può sembrare incredibile, ma lo studio parla da solo. E come abbiamo avuto modo di comprendere, si tratta soltanto dell’ultimo escamotage utilizzato dalle catene della distribuzione per indurre l’utente ad acquistare sempre più prodotti.