Nel mondo scientifico esiste una grande quantità di problemi la cui soluzione non è raggiungibile per via analitica. Rientrano in questo tipo di problemi lo studio dei sistemi caotici, sistemi complessi di equazioni, le simulazioni dei sistemi biologici, ecc. La soluzione a questi problemi può essere ottenuta mediante simulazione numerica utilizzando un supercomputer per il calcolo scientifico. In altre parole, un potente calcolatore progettato per eseguire calcoli matematici ad elevate prestazioni.
Il progetto TOP500 ha lo scopo di creare una lista aggiornata dei 500 supercomputer più potenti del pianeta. La Cina è il paese che domina per quanto concerne il numero totale dei sistemi con 226 supercomputer. Seguono gli Stati Uniti con 114 sistemi, il Giappone con 30, la Francia con 18 e la Germania con 16.
Il progetto TOP500 nasce nel 1993 e aggiorna l’elenco dei sistemi due volte all’anno. Il primo aggiornamento coincide con l’International Supercomputing Conference di giugno, il secondo si ha a novembre durante la ACM/IEEE Supercomputing Conference. Il progetto mira a fornire una base di riferimento comune per analizzare l’evoluzione dei supercalcolatori. Le prestazioni dei sistemi vengono valutate tramite il benchmark HPL, un’implementazione portabile del benchmark LINPACK scritta in Fortran per sistemi non distribuiti.
Dopo l’aggiornamento di novembre 2021 Fugaku continua a mantenere la posizione numero 1, che ha guadagnato per la prima volta a giugno del 2020. Il suo punteggio di benchmark HPL è 442 Pflop/s (peta floating point operations per second), cioè il numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo dalla CPU. A fare compagnia a Fugaku nelle prime 5 posizioni ci sono: Summit, Sierra, Sunway TaihuLight e Perlmutter.
Secondo gli esperti i supercomputer ci aiuteranno non solo a vincere sfide come pandemie e cambiamento climatico, ma anche a risolvere gli attuali problemi della comunità scientifica. Rientrano in questo tipo di problemi gli studi dei sistemi caotici, sistemi complessi di equazioni, le simulazioni dei sistemi biologici, le simulazioni delle distribuzioni spaziali della densità del plasma di una corona solare. Inoltre, in fluidodinamica il calcolo numerico è usato per lo studio delle turbolenze e nella dinamica molecolare per la risoluzione di problemi a “molti corpi”.
Gli studi che includono alcuni effetti fisici rilevanti richiedono un codice molto accurato e milioni di ore di calcolo, questo valore potrebbe far pensare che non basterebbe una vita per conoscere la soluzione. In realtà, il tempo totale viene calcolato considerando i tempi di lavoro dei singoli processori impiegati in multitasking.
Inoltre, il tempo di calcolo dipende dalle architetture dei cluster di calcolo impiegate. Ad esempio, il codice NAMD per la simulazione del botulino in acqua (303K atoms) impiega circa 756000 ore. L’architettura utilizzata per questo tipo di simulazione è Galileo; il supercomputer italiano dedicato al calcolo scientifico. Questo è composta da 516 nodi di calcolo, ogni nodo contiene processori Intel Haswell a 2×18 core (2,40 GHz) e una memoria condivisa di 128 GB.