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Siglata una partnership tra Toyota e Boston Dynamics per la costruzione dei robot

Boston Dynamics e Toyota Research Institute annunciano la loro collaborazione. L’obiettivo – stando a quanto riportato da IEEE Spectrum – sarebbe quello di lavorare su robot con funzioni avanzate, ma anche di effettuare delle ricerche sulle questioni ancora da risolvere. Le due aziende non escluderebbero di condividere i risultati del loro lavoro. Cosa sta succedendo e quale sarebbe la risposta di questa partnership alle novità rilanciate da Elon Musk e Tesla nell’ultimo evento in diretta internazionale?

Cosa prevede l’accordo

Boston Dynamics si occupa di robot umanoidi che muovono tutto il corpo e che possono intervenire anche dove serve la forza bruta senza dover costringere l’essere umano a lavori faticosi. Toyota – da parte sua – ha sviluppato delle tecniche di apprendimento che si basano sull’intelligenza artificiale. Parliamo di comportamenti e modelli di linguaggio sul larga scala, con robot che interagiscono con il mondo reale.

Robot Spot (Boston Dynamics foto) – www-systemscue.it

L’idea sarebbe quella di condividere le conoscenze in partnership per ottenere robot completamente nuovi da mettere sul mercato nei prossimi anni. Il riferimento sarebbe al progetto del robot Atlas. L’androide ha già una forza non da poco, ma i sistemi di comando legati all’IA potrebbero dare una marcia in più nella gestione di compiti semplici.

In seguito le due aziende prevedono la raccolta dei dati e la loro elaborazione per capire come migliorare l’interazione tra uomo e macchina. A dirigere le operazioni ci saranno Scott Kuindersma (direttore senior di Robotics Research in Boston Dynamics) e Russ Tedrake (vice presidente della ricerca sulla robotica al Toyota Research Institute), che sono stati intervistati dalla testata estera per saperne di più.

Il futuro dell’AI e della robotica secondo il patto

Gli esperti dei team delle due aziende si stanno chiedendo come il robot si può addestrare e da dove partire, o ancora da quali compiti iniziare per far sì che la macchina sia completamente autonoma al momento di commercializzarla. In più, la partnership prevederebbe anche la scelta su quale ambiente iniziare le sperimentazioni.

I responsabili delle due società hanno ipotizzato il primo anno di lavoro come ricerca per lo sviluppo di modelli comportamentali per utilizzarli in prima battuta sul robot e poi successivamente su larga scala. Infatti, le sue società non escludono che si possa creare un mercato legato ai modelli di comportamento dei bot in base alle funzioni che andranno poi a svolgere nel mondo reale. Cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Uomo e macchina lavoreranno insieme? Continuate a seguirci per scoprire le ultime novità.

Published by
Annarita Faggioni