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Scoperti dettagli senza precedenti di un animale vissuto 250 milioni di ani fa grazie a delle scansioni innovative

Tecnologie di scansione all’avanguardia rivelano segreti di un antico animale di 250 milioni di anni fa.

La paleontologia ha fatto enormi passi avanti grazie all’introduzione di tecniche di scansione innovative che consentono agli scienziati di studiare fossili e reperti in modi precedentemente impensabili. Questi approcci, definiti paleontologia virtuale, offrono un’opportunità unica di analizzare dettagli morfologici e anatomici senza compromettere l’integrità dei campioni fossilizzati.

Le tecniche di scansione più comuni includono la tomografia computerizzata (CT), la quale utilizza raggi X per creare immagini tridimensionali dettagliate di fossili. Questa tecnologia è in grado di rivelare la struttura interna dei reperti, consentendo agli studiosi di osservare la forma e la disposizione degli organi, delle ossa e di altri tessuti senza doverli estrarre o danneggiare. Grazie alla CT, è possibile identificare anomalie morfologiche e variazioni anatomiche, arricchendo così la nostra comprensione della biodiversità e dell’evoluzione.

Un’altra tecnologia innovativa è la fotogrammetria, che sfrutta la potenza delle immagini digitali per ricreare modelli 3D di fossili. Questa tecnica consente di acquisire un gran numero di fotografie da diverse angolazioni, le quali vengono poi elaborate da software specifici per generare un modello tridimensionale dettagliato. La fotogrammetria è particolarmente utile per la documentazione di reperti in situ, permettendo di preservare la loro forma originale e le relazioni spaziali nel contesto in cui sono stati trovati.

Inoltre, l’uso di scanner laser e sensori a infrarossi sta guadagnando popolarità nella paleontologia. Questi strumenti possono misurare la superficie di fossili con un’accuratezza millimetrica, creando modelli ad alta risoluzione che possono essere utilizzati per analisi dettagliate e confronti tra specie diverse. Le tecniche di scansione hanno anche rivoluzionato il modo in cui i paleontologi comunicano i loro risultati. I modelli digitali possono essere condivisi e visualizzati online, permettendo a un pubblico più ampio di interagire con i reperti e di partecipare alla ricerca scientifica. Grazie a queste tecnologie, è possibile ottenere un quadro molto più completo della vita e dell’ambiente di organismi vissuti centinaia di milioni di anni fa, gettando nuova luce su periodi della storia della Terra precedentemente oscuri.

Un nuovo sguardo su un fossile di 250 milioni di anni

Recenti ricerche condotte da un team di esperti dell’Università di Edimburgo hanno rivelato dettagli senza precedenti su un antico parente dei mammiferi moderni. Attraverso tecnologie di scansione all’avanguardia, è stato possibile analizzare un fossile di Gordonia traquairi, un animale simile a un maiale e dotato di zanne, vissuto circa 252-254 milioni di anni fa. Questo studio, pubblicato nel Zoological Journal of the Linnean Society, è stato realizzato in collaborazione con il North Carolina Museum of Natural Sciences, l’Università di Birmingham e il Hunterian Museum.

Il fossile, noto come Elgin Marvel, è uno dei meglio conservati di una serie di fossili raccolti nei pressi di Elgin, nel nord-est della Scozia. Sebbene questi fossili siano noti come Elgin Reptiles, molte delle specie, incluso il Gordonia, sono più strettamente correlate ai mammiferi. I dicinodonti, l’estinta famiglia a cui appartiene il Gordonia, si caratterizzano per i corpi tozzi, il becco e le zanne. Questi animali vissero poco prima del peggior evento di estinzione di massa della storia, noto come il Great Dying, che avvenne circa 252 milioni di anni fa e portò all’estinzione di gran parte della vita sulla Terra.

Cranio di Gordonia traquairi (Università di Edinburgo FOTO) – www.systemscue.it

Tecniche di scansione all’avanguardia

Un team di ricerca dell’Università di Edimburgo ha condotto scansioni micro-CT ad alta risoluzione, ottenendo immagini 3D di una cavità formata dall’animale all’interno della roccia arenaria, prima che le sue ossa si degradassero. Queste scansioni offrono una rappresentazione tridimensionale dell’anatomia del cranio, inclusi dettagli sul cervello. Tali informazioni possono aiutare a comprendere i comportamenti probabili di quest’animale e le basi biologiche che li sostenevano, fornendo indizi sull’evoluzione di questa e di altre specie.

Inoltre, il Gordonia mostra molte caratteristiche fisiche simili a fossili rinvenuti in Cina, suggerendo che i dicinodonti si stavano diversificando in tutto il mondo poco prima del catastrofico Great Dying. Gli Elgin Reptiles rappresentano l’unico esempio noto di questo tipo di fossile in Europa occidentale. Gli scienziati sperano che l’uso crescente della micro-CT come strumento per esaminare i fossili in dettaglio, insieme alla tendenza a condividere dati in modo aperto, offrirà opportunità per arricchire la conoscenza nel campo della paleontologia.

Published by
Mattia Paparo