Automazione

    eMotionButterflies: droni alati belli come farfalle

    eMotionButterflies, Close-up Engineering
    ©Festo

    Ci sono molti robot ispirati alla natura. Ma pochi di essi rispettano, nell’aspetto e nei movimenti, la realtà.

    Le eMotionButterflies della compagnia tedesca di robotica Festo sembrano essere un’eccezione. Queste bellezze, infatti, potrebbero essere scambiate per vere farfalle.
    Ognuna di esse pesa solo 32 grammi ed è alimentata da una batteria con un’autonomia di 4 minuti in volo. Le ali sono realizzate da film elastici capacitivi e supportate da barre di carbonio sottili.

    Tali farfalle sono parte di un sistema di sciame robotico, dove i diversi droni -ciascuno con un’apertura alare di 50cm-  sono coordinati per muoversi in una stanza senza sbattere contro pareti e ostacoli e senza finire gli uni contro gli altri.

    Questo intelligente sistema si basa su dieci telecamere a infrarossi ad alta velocità posizionate attorno ad una stanza nella quale volano le farfalle bioniche. Le telecamere tracciano i marker infrarossi su ciascuna farfalla e inviano informazioni in tempo reale ad un computer centrale che coordina i movimenti dello sciame.

    Per quanto belli possano essere, questi esemplari non sono in vendita. Sono stati sviluppati esclusivamente a scopo di ricerca e per dimostrare quanto piccoli e leggeri possano essere i droni.

    “Le eMotionButterflies -si legge sul sito della compagnia tedesca Festo- impressionano con un sistema meccanico impiegato in modo così intelligente e con la più esigua potenza possibile in un così esiguo spazio. L’uso ridotto di materiali, inoltre, permette di ottenere un comportamento in volo il più possibile a quello naturale”.

    Antbo: il robot insetto per tutti!

    Questo è Antbo!

    Antbo, robot insetto da programmare. Close-up Engineering
    PH: indiegogo.com

    Antbo è poco costoso, facile da assemblare e permette di avvicinarsi al mondo dei robot divertendosi. Ci impiegherai meno di un’ora per costruire Antbo, che ti insegnerà le basi della robotica e della programmazione.

    Non è la prima volta che vediamo un team di ragazzi con un progetto che permetterebbe ai giovanissimi di imparare a programmare. Ad esempio vi avevamo parlato di Kamibot, un robot con il quale i bambini possono imparare divertendosi.
    Un dispositivo di forma diversa, ma con lo scopo simile, è Antbo. Sei ragazzi da Shanghai propongono a tutto il mondo la loro idea: un robot a forma di insetto, programmabile utilizzando i software più semplici o le schede più complesse, con comodi sensori e una sorta di intelligenza artificiale.

    Un passo alla volta

    Il punto forte di Antbo è che è facile da costruire. Ci si mette meno di un’ora a prepararlo e soprattutto possono farlo anche i bambini da soli. Nasce per loro, infatti, per avvicinare i bambini al sempre più presente mondo dei robot. È facile da programmare: si può usare Scratch, l’IDE di Arduino o WhenDo. Utilizzando quest’ultimo inoltre si può caricare il codice dall’app via Bluetooth e testare direttamente il programma.

    Cosa puoi fare

    Con Antbo si può giocare. Ad esempio si può gareggiare contro gli amici, controllando il robot dallo smartphone, oppure si può “giocare a golf” e quindi muovere una pallina usando l’insetto artificiale, o puoi proporgli un labirinto e osservare la sua abilità nel trovare la strada corretta.

    Antbo, robot insetto da programmare gioca a golf. Close-up Engineering
    Antbo, robot insetto, mentre gioca a golf. PH: indiegogo.com

    Antbo è personalizzabile, sia esteticamente, cioè gli si può mettere una “pelle” esclusiva, sia dal punto di vista hardware, in quanto è possibile aggiungere nuovi sensori da utilizzare come preferiamo. Ad esempio con un sensore di temperatura se il robot si accorge che l’ambiente è troppo caldo vi avviserà, mentre cercherà un luogo più fresco.

    Antbo, robot insetto che riconosce la temperatura. Close-up Engineering
    Antbo, robot insetto che riconosce la temperatura.
    PH: indiegogo.com

    Perché Antbo è unico

    INTELLIGENTE
    ha 30 “neuroni”, che lo rendono capace di imparare le abitudini dell’utente, come un essere vivente

    HACKERABILE
    si può migliorare Antbo con sensori differenti e programmalo con WhenDo, Scratch o l’IDE di Arduino

    EMOTIVO
    reagisce seguendo le sue “emozioni” a seconda della situazione, ad esempio si guarda intorno quando è incuriosito o trema quando ha paura

    CONNESSO
    non solo riceve comandi; colleziona informazioni sull’utente e le salva nel cloud

    I due robot bartender

    Un cocktail? Ci pensano i robot

    Vi sedete al bancone, ordinate un cocktail e vi fermate ad osservare a bocca aperta.

    Se li state osservando, vi trovate nel Bionic Bar della nave da crociera di classe Quantum oppure Harmony of the Sea. E i protagonisti di questo spettacolo sono due robot.
    B1O e N1C sono i nomi di questi barman meccanici. Vederli vi farà venire voglia di ordinare un drink e godervi lo spettacolo. Oltre 100 bottiglie appese al soffitto sono a disposizione dei bracci robotici, che scelgono i gusti, mixano, mescolano e servono il tutto in un bicchiere.

    Preparano fino a 1000 bicchieri al giorno, con movimenti lenti ma precisi e soprattutto ipnotici; intanto uno schermo a fianco del bar mostra i passi che i due robot devono ancora compiere.

    Non solo sulla nave

    Il progetto del robot barman è in realtà molto più ampio. La startup interamente italiana Makr Shakr che ha progettato i bracci automatici vuole portare la tecnologia al di fuori delle crociere. Tutti potranno utilizzare i robot per preparare i propri drink: tramite una comoda app sceglieremo gli ingredienti, per ordinare una bevanda classica o per ideare un nuovo cocktail che potremo condividere sui social network. Dopodiché godremo dello spettacolo offertoci dagli automi fino a bere il nostro drink.

    Il team della startup è rimasto legato all’Italia, perciò è possibile vedere i bracci robotici in alcuni eventi in zona, ad esempio alcuni di voi potrebbero averne visto uno all’expo di Milano, ed è possibile anche noleggiarli (anche se ovviamente non è proprio gratis).

    Divertimento, social e tanta tecnologia, e ancora una volta l’Italia può vantare di grandi menti invidiate da tutto il mondo. Rimane solo da assaggiare i cocktail robotici.

    Il braccio robotico prepara i cocktail a expo 2015. Close-up Engineering
    PH: expo2015.org
    ANSA/DANIELE MASCOLO

    Il primo Gran Premio dei droni

    Un drone contro una McLaren. È una gara insolita, ma non sarà l’unica che vedremo. Da tempo, infatti, lo aspettavamo e finalmente il Gran Premio dei droni è arrivato.

    Dubai, 11 e 12 Marzo 2016. 32 squadre si sono sfidate per contendersi il titolo di primo vincitore del Gran Premio dei droni. Il percorso futuristico, lungo quasi 600 metri, sembra uscito dai migliori videogiochi di corse fantascientifici, con ripide salite, numerose curve e degli archi luminosi attraverso cui i droni devono passare. Quello che il pubblico vede è dei corpi luminosi che sfrecciano per la pista a 100 km/h, con il rumore delle eliche ormai caratteristico di questi quadricotteri.
    Ciò che invece vedono i piloti è la pista dagli occhi del drone, tramite un visore apposito, mentre i movimenti vengono gestiti da un controller.

    Visori e controllor per il Gran Premio dei droni. Close-up Engineering
    PH: gizmodo.com

    I risultati

    Un totale di un milione di dollari in premio, tra cui $250.000 per il team primo classificato e tre premi da $100.000 ciascuno per il migliore team, per il giro più veloce e per il migliore costruttore.
    Il team vincitore è stato quello capitanato da un quindicenne, Luke Bannister, arrivato a Dubai dall’Inghilterra determinato a vincere.

    In futuro

    Vedremo gare ancora più futuristiche. Questo Gran Premio è stato il primo di tanti, in quanto altri paesi si stanno già organizzando per ospitare competizioni di questo tipo. E saranno ancora più avvincenti, con circuiti spettacolari che passeranno anche in mezzo alle strade che attraversiamo tutti i giorni. In più, sempre a Dubai sono state annunciate numerose altre gare, che riguarderanno i droni e altre tecnologie.
    Attendiamo questi sport del futuro; nel mentre ci godiamo il World Drone Prix, di cui sotto c’è il video dell’ultima gara dal punto di vista di uno dei droni protagonisti.


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