I robot soffici si preparano alla sfida

Molti esperti pensano che i robot soffici sono il futuro della robotica. E per confermare la loro teoria e convincere chi la pensa diversamente, sono venuti in Italia.

Durante la settimana in corso si sta tenendo a Livorno un evento internazionale, il Soft Robotics Week, dedicato a tutti i robot fatti di silicone, dalle forme più strane, che per la loro caratteristica di essere soffici, riescono a muoversi in terreni e a compiere operazioni che non sarebbero possibili a macchine metalliche.
Organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con l’Istituto di BioRobotica e il Centro di ricerca sulle tecnologie del mare e la robotica marina, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), all’interno del progetto europero RoboSoft, all’evento è possibile vedere robot dalle sembianze di polpi, serpenti, bruchi e molte altre forme, dalle più strane alle più comuni.

PH: ansa.it
Team PACBot
PH: ansa.it
Team PACBot

Numerosi gli argomenti proposti, dedicati agli studenti di dottorato, nel corso delle giornate, tra cui: manipolazione e movimenti dei robot soft, robot subacquei e volanti, robot indossabili e robot soffici utilizzati per protesi e riabilitazione.
Ancora più lunga è la lista degli speaker, che comprende professori delle migliori università italiane e ricercatori internazionali.

La gara grande sfida

A chiudere la settimana, il 29 e 30 aprile ci sarà la prima gara mondiale per robot soffici, aperta al pubblico. 23 team composti da studenti e ricercatori da diverse istituzioni nel mondo, metteranno in gioco i propri robot per sfidarsi nel campionato. Sono previste due prove, una terrestre, per dimostrare l’abilita nel muoversi in terreni accidentati (a cui partecipano 14 robot) e una di manipolazione, dove bisogna portare a termine differenti compiti (con 9 partecipanti).
Il premio totale è di €5000 più altri premi e finanziamenti per le squadre. Ma il vero scopo della competizione non è decretare un vincitore, bensì spingere l’innovazione dei robot soffici, ancora poco trattati nonostante le loro potenzialità.

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Alessandro Luppi