Rinnovabili, proteste contro i parchi eolici | “Da noi non servono a nulla se non a far arricchire le aziende”

Proteste per eolico

Proteste per l'energia eolica (Canva-Freepik foto) - www.systemscue.it

Continuano le controversie correlate all’implementazione dei parchi eolici nelle Regioni italiane. Il dissenso non sembra destinato a placarsi

L’energia eolica rappresenta una delle fonti rinnovabili maggiormente utilizzate per la produzione di energia green e che non comporti un elevato numero di emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Lo sfruttamento dell’eolico è senza dubbio tra i pilastri su cui si fonda la transizione energetica, che prevede il progressivo abbandono dei combustibili fossili, in virtù di fonti inesauribili e pulite, esattamente ciò che l’eolico rappresenta.

La produzione energetica avviene mediante l’installazione di parchi di pale eoliche, che per mezzo dell’effetto del vento muovono le proprie turbine sino a produrre quantitativi di elettricità fondamentalmente inesauribili.

Generalmente l’installazione avviene sulla terraferma, ma soprattutto a partire dalle ultime stagioni si è diffusa sempre più la possibilità rappresentata dal così detto eolico offshore, che prevede la collocazione dei parchi direttamente in mare.

La protesta prosegue

Oreste Montebello di Controvento, comitato ambientalista che pone le fondamenta della propria battaglia sul contrasto all'”eolico selvaggio“, si è espresso con quello che potremmo definire un vero e proprio slogan, capace di descrivere a pieno il punto di vita del comitato intero sulla questione: “Rinnovabili sì, ma non così”. E non si tratta dell’unico attivista ad essersi esposto prendendo questa posizione. Anche Pino Commodari, tra i coordinatori di Controvento, ha sottolineato che la Regione Calabria è stata soggetta da invasioni di progetti correlati all’eolico, i quali potrebbero nascondere un “intreccio perverso“.

Si allinea sul medesimo percorso anche Pino Rotiroti, che ha messo in luce come impiantare le pale eoliche sta coincidendo con il progressivo disboscamento dei paesaggi naturali calabresi. Non si sprecano, in particolar modo, le critiche nei confronti del Governo regionale e nella figura del presidente Roberto Occhiuto, come si può intuire dalle parole di Angela Maida, membro del coordinamento di Controvento, che ha asserito come lo stesso stia permettendo la devastazione del territorio, unicamente per interessi economici.

Pale eoliche
Parco eolico (Pixabay foto) – www.systemscue.it

L’orgogliosa risposta di un Comune

E’ prevalentemente questa la manifestazione di dissenso ricorrente, il fatto di mettere la questione economica davanti ai cittadini e al territorio. D’altra parte c’è anche chi, tentando di andare incontro alle volontà dei piani alti della Regione, propone direttamente alla stessa di disporre piani ed iniziative volte a mettere la salvaguardia del territorio della Calabria al centro del discorso. A destare particolare scalpore è stata la situazione riguardante il Comune di Chiaravalle Centrale, nel catanzarese, tra quelli maggiormente soggetti alla possibilità di introdurre nuovi impianti nel proprio territorio comunale.

L’avvocato difensore dell’amministrazione comunale stessa, Maurizio Teti, ha affermato che l’intero Consiglio si sia compattato verso la risposta negativa a tale proposta. Non si è trattato, spiega Teti, di una negazione alla possibilità di transizione energetica del territorio, quanto più all’enorme impatto ambientale che una simile implementazione causerebbe sulla popolazione, sull’intera area e sulla situazione economica della stessa.