L'evento re:MARS di Amazon. Credits: remars.amazon.com

L'evento re:MARS di Amazon. Credits: remars.amazon.com

Ispirato dall’evento privato MARS di Jeff Bezos, re:MARS è il nuovo evento globale sul mondo dell’intelligenza artificiale. Workshop e conferenze sul Machine Learning, l’Automazione, la Robotica e lo spazio hanno accolto i partecipanti dal 4 al 7 Giugno.

Tra gli speaker figurano lo stesso Bezos, Andrew Ng (fondatore e CEO di Landing AI e deeplearning.ai), Jeff Wilke (CEO di Amazon Global Consumer) e Robert Downey Jr., impegnato ormai da anni nel mondo dell’IA.

Robert Downey Jr. a re:MARS, dove ha parlato dell'utilizzo delle nanotecnologie per la pulizia del pianeta. Credits: Mark Ronston
Robert Downey Jr. a re:MARS, dove ha parlato dell’utilizzo delle nanotecnologie per la pulizia del pianeta. Credits: Mark Ronston

Un evento imperdibile per gli appassionati, certo, ma non esattamente accessibile a tutti: il pass per la conferenza costava infatti 2000 dollari, senza considerare i costi di trasporto e alloggio. E mentre vi state facendo strane idee su come risparmiare per il prossimo anno, che ne dite di dare un’occhiata agli annunci dell’evento?

Xanthus e Pegasus

Due nomi altisonanti per i robot che potrebbero portare Amazon alla svolta. Il primo non è altro che una riprogettazione di Kiva, un modello creato dall’azienda che si occupa di trasportare i pacchi all’interno dell’azienda. La piattaforma mobile a guida autonoma può essere sormontata da diversi allestimenti, a seconda di ciò che deve portare a termine.

Pegasus è invece una new entry presentata durante re:MARS, e si tratta di un sistema di smistamento. Preservando le feature di sicurezza del precedente sistema, è in grado di spostare i singoli pacchetti e ha già diminuito del 50% gli errori di smistamento. Ogni unità robotica è in grado calcolare il percorso migliore per il suo obiettivo, e si muove autonomamente grazie a delle telecamere montate sul robot.

Il robot Pegasus di Amazon in funzione. Credits: technologyreview.com
Il robot Pegasus di Amazon in funzione. Credits: technologyreview.com

“Sviluppando il robot, abbiamo capito che avevamo un’opportunità di ripensare il modo in cui progettavamo le guide robotiche. L’accuratezza è la cosa più importante. Se un pacchetto cade dal nastro trasportatore e per qualche ora si ripete l’errore, si smista un pacchetto verso la destinazione sbagliata, o se cadendo si rompe, non riusciamo a soddisfare le aspettative dei clienti. Il nuovo sistema permette di lavorare meglio.”

Le parole di Brad Porter, capo dell’area robotica di Amazon, sottolineano l’importanza di migliorare la qualità del lavoro e di raggiungere l’obiettivo creando sempre più cooperazione tra uomo e macchina.

Attualmente l’azienda utilizza già più di 200mila sistemi robotici nei diversi magazzini intorno al mondo. In quello di Denver, che è dove viene utilizzato il maggior numero di modelli Pegasus, si è dovuto istituire un sistema di controllo di “traffico robotico” per assicurarsi che non ci siano intoppi. Introdotti a Ottobre 2018, i nuovi, instancabili facchini hanno già percorso più di 2 km e mezzo.

I droni Prime Air

A re:MARS è stata anche presentata l’ultima versione di Prime Air, il drone pensato per le consegne. Bezos ne aveva parlato per la prima volta nel 2013, e 3 anni dopo abbiamo potuto vedere il primo modello effettuare una consegna a Cambridge. Ora sembra che l’adozione generale da parte dei centri di consegna diventerà realtà entro poco tempo.

Dopo tanti voli di prova, Prime Air è pronto per diventare lo standard delle consegne veloci. In grado di volare come un aereo, ma di alzarsi in volo e atterrare verticalmente (riducendo quindi lo spazio di manovra), potrà portare pacchi con peso fino a 2.2 kg e percorrere una distanza di 24 km in mezz’ora.

I droni sono completamente elettrici, e possiedono telecamere di profondità, termiche e sonar per rilevare i pericoli. Prime Air è in grado di evitare ogni tipo di ostacolo, sia fisso che in movimento. Pur essendo un quadricoptero, è molto più agile dei suoi cugini: ha infatti 6 gradi di libertà, contro i 4 normalmente posseduti.

L’obiettivo è di metterlo in funzione nei prossimi mesi, solo in alcune città, ma i dettagli sono ancora un’incognita.