Queste applicazioni sanno tutto di te | Sei in un enorme GRANDE FRATELLO e non te ne accorgi: disinstallale subito o sono guai

Queste app ti tengono d'occhio (Canva/Pexels foto) - www.systemscue.it
Le app? Un ausilio pratico e comodo, ma bisogna sempre stare attenti. Alcune tengono traccia della tua attività e dei tuoi dati personali
L’utilizzo delle applicazioni sul nostro cellulare è realmente diventata una pratica quotidianamente comune per tutti noi. Tra sistemi che ci permettono di condividere immagini, file e messaggi nel più breve tempo possibile, piattaforme che ci permettono di tenere sotto controllo lo stato del nostro conto corrente, applicazioni per svagarsi o per rilassare la mente, ce n’è davvero per tutti i gusti!
Sul finire del 2019 venne pubblicata una lista di quelle che erano state le applicazioni maggiormente richieste ed installate sugli smartphone di tutto il mondo nel corso del decennio precedente.
Dati e testimonianze molto significative, in quanto riferenti al periodo che più di ogni altro nel corso della storia era stato caratterizzato dalla diffusione in modo fittissimo delle applicazioni sui cellulari.
A prendersi la scena, secondo quella peculiare graduatoria, erano stati proprio i social network, con colossi quali Twitter, YouTube, TikTok, Snapchat, Instagram, WhatsApp e Messenger che presenziavano tutti in top 10, alle spalle di Facebook, assoluto protagonista del decennio 2010-2020.
Un mondo ricco di insidie
Bisogna, tuttavia, prestare una particolare attenzione quando si naviga sulle stesse, specie nel caso in cui si renda necessario inserire dati sensibili che riguardano la nostra persona. L’era della massiccia digitalizzazione, d’altronde, ha diffuso con sé anche molte insidie, potenzialmente a danno dei consumatori. E tra le migliaia di applicazioni presenti tra Play Store ed App Store, se ne nascondo molte che potrebbero non apparire esemplarmente sicure, rischiando di scaturire conseguenze realmente significative. E la situazione getta ancora più nel panico i fruitori di tali servizi quando viene specificato che non soltanto le applicazioni contrassegnate da recensioni negative e segnalazioni siano implicate in un alto rischio, bensì anche alcune tra le più insospettabili.
Il problema in molti casi non risiede direttamente nel funzionamento dell’applicazione, ma la stessa potrebbe mutare drasticamente il proprio livello di sicurezza anche, seppur inconsapevolmente, per colpa direttamente nostra. Sarà capitato a tutti di aver scaricato un’app verso la quale c’era particolare impazienza nell’utilizzo; prima di passare alla pratica effettiva, ciascuna applicazione propone al fruitore una serie di clausole e normative che, se si vuole procedere all’impiego, si è obbligati ad accettare. Spesso questo passaggio diviene una scontata prassi, quando gli utenti accettano qualunque cosa si trovino dinnanzi pur di arrivare a sperimentare le funzionalità dell’app. Ed è proprio attraverso questo meccanismo che, molto spesso, i consumatori restano fregati.

Perché è così difficile rimanerne alla larga?
Tutto passa attraverso una maggior consapevolezza, che si traduce in una prudenza maggiorata quando ci si trova a dover condividere i propri dati personali e le informazioni più sensibili, con particolare attenzione a documenti e coordinate bancarie. Anche quando non si tratta di applicazioni direttamente pericolose, l’approvazione da parte dei consumatori delle clausole disposte, che magari riguardano l’ipotetica diffusione dei dati personali degli stessi, o la tendenza di rischio delle app ad essere invase dai malintenzionati, potrebbero condurre in un mare di guai.
Mettere in guardia è fondamentale, ma è bene specificare che, nella stragrande maggioranza dei casi, il rischio si corre quasi esclusivamente sulle applicazioni che già dalla copertina lasciano intendere una sicurezza e una tutela nei confronti dei fruitori non esattamente impeccabili. Nonostante la massiccia attività di contrasto da parte delle autorità della rete, le anomalie continuano a colpire i naviganti. La causa è da ricercare nella diffusione delle app malevole attraverso link sospetti presenti su altri portali o altre applicazioni, ma anche dalla stabile presenza sugli store di programmi che tendono tranelli ai consumatori, apparendo come app di sistema corrette, e che una volta scaricate finiscono per provocare un tracciamento contrario alla volontà degli utenti.