La protezione dei dispositivi elettronici e la norma regolatrice: scopriamola
Sempre più spesso nell’acquisto di nuovi dispositivi elettronici e molto più recentemente device portatili, ci si imbatte in una giungla di acronimi, norme, disposizioni, classificazioni e standard, che il più delle volte sono di difficile comprensione. A ben guardare tutte queste informazioni forniteci dai costruttori e che accompagnano le nostre apparecchiature nel loro intero ciclo di vita sono molto utili; se non rispettate o non capite potrebbero, nel migliore dei casi, verificarsi solo danni al dispositivo.
Nel peggiore dei casi, invece, potrebbero verificarsi perfino danni a cose o persone. Ricordiamo il famoso e abbastanza recente caso in cui la somma di un errore di progettazione del fabbricante e la mancata conoscenza e adozione di alcune misure di precauzioni da parte degli utenti diedero luogo al fenomeno della esplosione delle batterie degli smartphone, come nel caso del Samsung Galaxy Note 7.
Dispositivi elettronici e protezioni
In questo articolo si vuole porre l’attenzione su alcuni requisiti standardizzati a cui moderni dispositivi, tra i quali device wearable o anche: smartphone, console, tablet, televisori, elettrodomestici, devono sottostare per essere commercializzati. A titolo informativo è utile sapere che queste norme si usano e sono estese, anzi a dire il vero sono mutuate da dispositivi o apparecchiature elettrotecniche.
La prima versione della norma di cui ci occuperemo risale al 1997 ed è la CEI 70-1. Nel dettaglio la norma che ci interessa e che descrive i vari gradi di protezione offerti dagli involucri delle apparecchiare elettriche è la norma CEI-EN60529. CEI sta per Comitato Elettrotecnico Italiano. È un ente internazionale riconosciuto sia dallo Stato Italiano sia dall’Unione europea il cui scopo è quello di produrre delle norme è di creare delle standardizzazione e normalizzazione di natura tecnico-impiantistiche.
Questi requisiti non si applicano solo ai dispositivi elettronici ma si estendono, per fare un ulteriore esempio, anche ai quadri elettrici. I quadri elettrici sono quelle apparecchiature assiemate di protezione e di manovra che si trovano in ogni appartamento e non solo, costituiti da una cassetta molte volte incassata in una parete al cui interno si trovano dispositivi elettrotecnici di protezione e di manovra. Da essi si diramano i fili conduttori che rendono possibile l’allacciamento alla rete elettrica di tutti gli elettrodomestici che sono presenti nelle nostre case.
Grado di protezione IP
Ogni dispositivo, elettrico ed elettronico, ha delle parti attive. Normalmente per parti attive si intendono tutti quei tratti o per meglio dire tutte quelle parti del circuito, che sono conduttrici e che sono sotto tensione. Come è facile immaginare queste parti attive vanno protette contro l’ingresso o il contatto accidentale da: corpi solidi, polvere, acqua. Le protezioni nel tempo sono state codificate è classificate secondo i rispettivi gradi di protezione IP definiti e specificati nella norma EN60529.
Il prefisso IP (International Protection) seguito da due cifre ci indica il livello di protezione che offrono i contenitori esterni delle apparecchiature elettriche. La prima cifra ci indica la tenuta all’ingresso dei corpi solidi, mentre la seconda indica la tenuta all’ingresso dell’acqua. Per la seconda cifra, fino al valore 6 vengono realizzate anche le protezione che compiono le cifre inferiori. Mentre i valori 7 e 8 non garantiscono sempre la protezione contro getti si acqua a 1000[kPa].
Le classi di protezione
Contro l’ingresso dei corpi solidi sono previsti 6 classi di protezione:
Grado di protezione | Significato | In sintesi |
IP0X | nessuna protezione | nessuna protezione |
IP1X | protetto contro l’ingresso di corpi solidi dalle dim. superiori a 50[mm] | protetto contro contatti involontari con la mano |
IP2X | protetto contro l’ingresso di corpi solidi dalle dim. superiori a 12[mm] | protetto contro l’ingresso delle dita |
IP3X | protetto contro l’ingresso di corpi solidi dalle dim. superiori a 2,5[mm] | protetto contro l’ingresso degli attrezzi |
IP4X | protetto contro l’ingresso di corpi solidi dalle dim. superiori a 1[mm] | protetto contro l’ingresso dei fili |
IP5X | protetto contro la polvere | |
IP6X | totalmente protetto contro la polvere |
Conosciuti i gradi di protezione contro l’ingresso dei corpi solidi predicati dalla prima cifra, vediamo ora il significato corrispondente alla seconda cifra.
Grado di protezione | Significato |
IPX0 | nessuna protezione |
IPX1 | protetto contro cadute verticali da gocce |
IPX2 | protetto contro cadute verticali da gocce fino a 15° dalla verticale |
IPX3 | protetto contro cadute verticali da gocce fino a 60° dalla verticale |
IPX4 | protetto contro gli spruzzi da tutte le direzioni |
IPX5 | protetto contro i getti a 300[KPa] da tutte le direzioni |
IPX6 | protetto contro i getti a 1000[KPa] da tutte le direzioni |
IPX7 | protetto contro gli effetti dell’immersione temporanea |
IPX8 | protetto contro gli effetti dell’immersione |
Ricordiamo che il [Pa] è un unità di misura. Più precisamente è un’unità di misura derivata del sistema internazionale (S.I.), utilizzata per misurare lo sforzo e la pressione.
Infine è stato codificato anche un ulteriore grado di protezione contro i contatti diretti e si specifica aggiungendo una lettera dopo la seconda cifra del grado di protezione IP.
Lettera | Grado di protezione | In sintesi |
A | IP0XA | protezione da contatti diretti con dorso della mano |
B | IP1XB | protezione da contatti diretti con dita |
C | IP2XC | Protezione contro contatto da attrezzo ø superiore a 2,5[mm] |
D | IP3XD | Protezione contro contatto da attrezzo ø superiore a 1[mm] |
Il simbolo “ø” rappresenta il diametro. I gradi di protezione per quello che riguarda i contatti diretti sono sempre compresi tra due gradi di protezione consecutivi contro ingresso corpi solidi.
Ora che conosciamo più dettagliatamente la classificazione per il grado di protezione degli involucri dei dispositivi elettronici potremmo fare ancora più consapevolmente futuri acquisti.
Articolo a cura di Carlo Denza