Protesi di nuova generazione: una mano robotica che riconosce materiali e si adatta in tempo reale

Protesi robotica, ecco come cambierà il futuro (hub.jhu.edu) - SystemsCUE
C’è una protesi di nuova generazione che potrebbe aiutare tutti coloro che hanno difficoltà: ecco i dettagli a questo proposito
Gli scienziati in tutto il mondo si impegnano da sempre per riuscire a offrire nuove tecnologie che possano usare i pazienti in difficoltà. Da tempo si pensa a strumenti tecnologici e robotici che possano aiutare coloro che soffrono a causa della perdita di un arto.
Quello che un tempo sembrava uno scenario da film di fantascienza, con persone che potevano tornare a compiere movimenti in libertà grazie ad arti tecnologici, ora sembra essere diventata realtà.
Molto dipende dal lavoro dei ricercatori della Johns Hopkins University, che sono riusciti a realizzare una protesi all’avanguardia diversa da tutte le altre. Perché? Perché questa mano bionica riesce a riconoscere i materiali e si adatta in tempo reale.
Come hanno fatto i membri del team a ottenere questo risultato e quali sono i risvolti positivi da considerare? Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Protesi di nuova generazione, come funziona?
I dettagli della scoperta tecnologica sono stati riportati dai ricercatori universitari sulla rivista Science Advances. A quanto pare, il team che ha lavorato a questo progetto è riuscito a realizzare una vera e propria mano bionica. Il progetto è stato guidato dal biomedico Sriramana Sankar e mira a creare una protesi più naturale, che funzioni e dia sensazioni simili a quelle di un arto reale. La mano è stata sviluppata dal laboratorio che, nel 2018, aveva già creato la prima “pelle elettronica” capace di percepire il dolore.
Quali sono le caratteristiche di questa mano protesica innovativa? Ebbene, coloro che ne fanno uso potrebbero usarla per afferrare vari oggetti, dai peluche ai libri, passando per pentole o altro, non avendo problemi nella realizzazione dei compiti della routine quotidiana. La struttura dell’arto è in polimeri morbidi ed è stampata in 3D. Inoltre, la mano bionica possiede tre strati di sensori tattili che sono ispirati alla pelle umana e permettono di comprendere la forma e il materiale dell’oggetto che si prende.

Il successo nei test e i risvolti per il futuro
La mano bionica sviluppata dai ricercatori ha superato con eccellenti risultati numerosi test. Ciò è stato possibile grazie anche a giunture morbide ad aria che si potrebbero controllare con l’avambraccio e algoritmi di apprendimento automatico che potrebbero aiutare in determinate azioni fatte quotidianamente. Tuttavia, il team che ha sviluppato la protesi vuole continuare il suo lavoro.
In futuro, i ricercatori vorrebbero migliorare il loro lavoro aumentando la sensazione realistica. Come? Attraverso sensori per rilevare l’ambiente circostante, un sistema per tradurre i dati in segnali nervosi e un metodo per restituire la percezione tattile. Insomma, il futuro sembra sorridere in questo campo, non resta che aspettare e vedere come miglioreranno le protesi robotiche.