Poste italiane: dopo sessant’anni la cassetta rossa diventa smart
Poste Italiane continua la sua corsa con l’innovazione e la trasformazione tecnologica e lo fa trasformando la tradizionale cassetta rossa in una buca “smart”. La sua funzione rimarrà quella di buca delle lettere, trasformandosi però anche in una centralina intelligente antismog con sensori e display.
Era il 1886: mentre Pemberton brevettava la Coca Cola e la Statua della Libertà veniva inaugurata, in Italia arrivava la prima cassetta rossa della posta. L’installazione fu possibile grazie all’accordo tra la Direzione generale delle poste e l’Officina Meccanica di Ettore Calzone. Sono passati sessant’anni e le cassette delle poste hanno visto la trasformazione della società italiana. Erano lì durante le due guerre mondiali la nascita della repubblica e l’arrivo del boom economico, simbolo della corrispondenza e della comunicazione nazionale e ci sono ancora oggi nel pieno del mondo tecnologico e digitale. Nel bel mezzo di questa trasformazione continuano ad essere protagoniste e non andranno in pensione: i famosi parallelepipedi rossi ora saranno i testimoni della nuova era tecnologica del nostro paese.
Poste Italiane: la cassetta rossa diventa smart
La cassetta postale rossa non ha più il semplice ruolo di buca delle lettere: da oggi diventa una centralina smart e ambientale. Poste italiane ha dotato le celebri cassette di display e-ink e di sensori. Grazie a questi dispositivi si possono raccogliere molteplici informazioni relative alla qualità dell’aria, come l’umidità, la temperatura, la pressione atmosferica, e la quantità di polveri sottili presenti. Il display installato diventa invece una bacheca cittadina su cui poter leggere annunci ed essere costantemente informati. La cassetta della posta inoltre grazie alla presenza di un sensore meccanico e uno ad infrarossi passivi informa della presenza della corrispondenza ottimizzando la fase di ritiro, riducendo tempi e costi. Il prossimo passo potrebbe essere l’inserimento di un sensore di vibrazione in grado di rilevare i movimenti tellurici. Le cassette di impostazione, come venivano chiamate in passato, si modernizzano adattandosi alle nostre città sempre più smart.
La cassetta rossa smart si diffonde in tutta Italia
Milano sarà la prima città che vedrà nell’immediato l’arrivo delle cassette intelligenti. Precisamente potrete trovarle in via Cordusio, via Orefici e piazza Duomo. Ma non mancheranno anche nel resto dell’Italia, arriveranno a Napoli, Roma e Torino e in 347 comuni. In totale ci saranno le prime cento centraline rosse e non ci si fermerà qui: entro il 2022 Poste italiane punta a posizionare 11mila nuove cassette smart. L’azienda così mira ad una evoluzione strategica che fa leva sullo sviluppo dell’innovazione e sulla valorizzazione del patrimonio tecnologico. Gabriele Marocchi, responsabile ingegneria di Poste Italiane, ha dichiarato:
“Nel 2021 a sessanta anni di età la cassetta postale viene rinnovata e non è più solo uno strumento passivo dove il cliente imbuca la corrispondenza ma diventa uno strumento ‘parlante’ sempre connesso con internet. […] Nel 2022 saranno incrementati i numeri fino a raggiungere 12 mila cassette sul territorio italiano”.
Poste Italiane e innovazione
Poste Italiane ha già in mente altri progetto per innovarsi e digitalizzarsi, e lo ha fatto anche in passato. Già nel 2019, Poste Italiane si era unita alla community Hyperledger, un consorzio della Linux Foundation che unisce più di 260 operatori mondiali uniti nello sviluppo di uno standard open source per la blockchain e le Distributed Ledger Technologies (DLT). In uno scenario sfidante ha creato una partnership strategica con Microsoft che fa affidamento sulla piattaforma cloud. L’azienda italiana inoltre garantirà una visione sempre aggiornata dei propri clienti e delle attività in corso dagli utenti. Tra questi progetti rientra lo SPID ossia il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, che diventerà sempre di più un punto di riferimento per i canali d’accesso privilegiati ai servizi della Pubblica Amministrazione.