Io, Robot

Pixies, il robot italiano che pulisce le città e sfrutta le rinnovabili

Pixies è una startup tutta italiana che nasce dall’idea di due giovani ingegneri di Roma di dare il via alla rivoluzione urbana delle città europee. Andrea Saliola e Pier Paolo Ceccaranelli, i fondatori della startup classificata, hanno costruito un robot in plastica riciclata in grado di raccogliere i rifiuti individuati tra le strade. Pixies nasce da un connubio tra le tecnologie di Intelligenza Artificiale e l’impiego di fonti di energia rinnovabili. Si tratta di una soluzione che si va a collocare all’interno di uno scenario italiano in cui si tende a dare notevole importanza all’economia circolare e alla transizione ecologica. In un momento in cui l’Italia, anche grazie ai piani del Recovery Fund, cerca di svecchiarsi e di puntare su fonti più green.

Pierpaolo Ceccanarelli e Andrea Saliola, Co-founders Pixies. Credits: innovaMI

Come nasce Pisxies

La startup nasce nel 2020, è stata fondata da due ingegneri romani di 26 anni, amici da una vita e appassionati di architettura e Smart City. Lo scorso settembre la startup è stata selezionata dall’acceleratore Zero della Rete Nazionale acceleratori di Cassa depositi e prestiti (CDP). Quest’ultimo ha partner del calibro di Eni, Microsoft, LVenture Group, Acea e Elis. Andrea Saliola, ceo e co-founder di Pixies, ha affermato che l’obiettivo della startup è quello di “aiutare l’ambiente costruito a ricongiungersi, attraverso la tecnologia, con l’ambiente naturale. Dimostrare come sia possibile fare ciò utilizzando, in chiave sostenibilità, gli strumenti che la robotica e l’intelligenza artificiale ci mettono a disposizione“.

A gennaio Pixies ha chiuso un aumento di capitale di 180 mila euro con CDP Venture Capital, LVenture Group e Key Capital. Inoltre, sono aperte trattative con alcuni comuni italiani, come Castiglione (in provincia di Orvieto), per portare i primi robot pulitori nelle strade. “I nostri robot vogliono un po’ essere le fatine delle città”. 

Come funziona e come sfrutta le rinnovabili

Il robot è realizzato in plastica riciclata mediante l’uso di una stampante 3D, è reso completamente autonomo grazie alla ricarica con energia solare. Una volta esaurita la carica, di 12 ore, torna al punto di partenza, ovvero una panchina. Come afferma Saliola, questa “si configura come hub di ricarica per due Autonomous Mobile Robot (AMR), con capacità di 50 litri ciascuno, in grado di uscire nell’ambiente circostante e raccogliere i rifiuti seguendo dei percorsi prestabiliti“. Si tratta quindi di un robot, totalmente green, perfettamente performante in una città, all’interno di parchi o piazze, in luoghi e aperti e non eccessivamente trafficati.

La panchina ‘vede’ una piazza sporca e attiva i due robot che ha a disposizione, che entrano in azione per la pulizia“. L’Intelligenza Artificiale permette al robot di riconoscere i rifiuti in plastica e raccoglierle, una volta pieno verrà poi svuotato come un normale cestino. La sensoristica avanzata facilita il circolo nelle strade e permette di rilevare ostacoli sia statici che dinamici. Ogni robot è in grado di pulire 8 mila metri quadrati per ogni ciclo di ricarica. Quindi ogni stazione sarebbe in grado di coprire 32 mila metri quadrati al giorno di strade. Al momento la startup offre la possibilità di un noleggio a lungo termine, per il valore di circa 2 mila euro al mese per una panchina e due robot.

NextGenerationEU verso un futuro più verde

La pandemia globale ha sferrato un duro colpo all’economia dei singoli Stati, per questo l’Unione Europea si è impegnata con un solido piano di ripresa. Si tratta di NextGenerationEU, uno strumento di ripresa da oltre 800 miliardi di euro. Un piano volto a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di Covid-19. Ci si impegna a costruire un’Europa più verde, digitale, resiliente e pronta alle sfide del futuro. Una parte dell’importo stanziato sarà usato per sostenere la ricerca e lo sviluppo, la transizione ecologica e climatica, la protezione della biodiversità e della parità di genere.

L’Europa è sulla buona strada per diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050: non produrremo più gas a effetto serra di quanti i nostri ecosistemi possano assorbire naturalmente. Con NextGenerationEU investiremo in tecnologie rispettose dell’ambiente, introdurremo veicoli e trasporti pubblici più ecologici e renderemo i nostri edifici e spazi pubblici più efficienti sotto il profilo energetico.

Dunque, la startup Pixies si colloca in ambiente favorevole per il suo sviluppo. I giovani ingegneri hanno in mente notevoli piani per il loro futuro e per il futuro delle città italiane. Non a caso, Pixies si colloca tra le venti migliori startup in Europa del settore green.

Published by
Raffaella Lobello