Siamo ormai tutti abituati alla tastiera QWERTY, è utilizzata da tutti noi e installata su ogni tipo di dispositivo. Nonostante ciò, dobbiamo sapere che esistono varie tipologie di tastiere, ognuna con una disposizione di pulsanti differente. Quindi, perché si è scelto di adottare la QWERTY?
Correva l’anno 1864 quando Christopher Latham Sholes, un noto inventore statunitense, pensò ed inventò il sistema QWERTY. Solo 4 anni dopo la geniale invenzione, nel 1868, Christopher brevettò la prima macchina da scrivere, che egli stesso chiamò Type-Writer, la quale era formata da un carrello mobile, una leva per trasformare la carta da linea a linea, ed una tastiera con le lettere disposte in ordine alfabetico.
La disposizione dei tasti, però, non andava affatto bene e Christopher decise di voler dare una svolta. Nel frattempo, il sistema QWERTY venne venduto dallo stesso Sholes alla Remington and Sons solo 9 anni dopo, nel 1873, per poi essere brevettato ed installato sulle macchine da scrivere a partire dall’anno 1871. Questo rivoluzionò per sempre il modo di scrivere tramite un dispositivo.
Lo schema QWERTY utilizzato nella macchina da scrivere ideata da Sholes è esattamente identico a quello utilizzato oggi in PC, tablet e smartphone. Allora però era una questione di pura necessità. Questo nuovo layout distanziava, più di ogni altro schema, i tasti più utilizzati da coloro che scrivevano ed, allo stesso tempo, rallentava la loro velocità di scrittura. Di conseguenza, causava il minor numero di inceppamenti dei martelletti delle macchine.
Esistono principalmente tre alternative al sistema di Sholes:
La tastiera Dvorak fu ideata nel 1936 con lo scopo di semplificare al massimo la scrittura, riducendo al minimo il movimento delle dita della mano, in modo da scrivere più parole nel minore tempo possibile.
Shai Coleman, nel 2006, propose la sua versione di tastiera che chiamò Colemak. Il layout è un mix tra la versione di Dvorak e la QWERTY ed il risultato è un maggior numero di parole scrivibili nel minor tempo possibile che supera anche quello di Dvorak.
La proposta più recente di un layout diverso è quella di Michael Capewell, che riesce addirittura a scrivere lo stesso numero di parole scrivibili con una QWERTY, ma con la (circa) metà dei movimenti delle dita.
Il sistema QWERTY di Sholes, come abbiamo appena visto, non è né il più veloce né il “meno faticoso” per le nostre dita. Allora perché si continua ad utilizzare il suo sistema? Nonostante la distanza dei tasti più usati ed alla ridotta velocità di scrittura, con la tastiera QWERTY riusciamo ad essere sempre più precisi rispetto a tutti gli altri layout proposti fino ad oggi.