Parità di genere nei lavori scientifici

In un mondo in cui a volte sembra andare tutto al contrario, ci vuole una buona notizia!
E fortunatamente c’è davvero, viene da una ricerca compiuta da Dice e pubblicata pochi giorni fa: nei lavori scientifici si sta arrivando alla parità di genere.

Sono state analizzate le condizioni lavorative di più di 16.000 impiegati nel settore scientifico, che sono state confrontate a parità di anni di studio, di esperienza di lavoro e del ruolo ricoperto.
Ciò che è emerso è che un sesso ha maggiori vantaggi rispetto all’altro sotto alcuni aspetti, viceversa per altri.

PH: media.dice.com

Ovvero gli uomini ricevono uno stipendio leggermente maggiore rispetto alle donne, e per questo si dimostrano più soddisfatti del loro lavoro, come del loro salario; la differenza però è diminuita rispetto agli scorsi anni.

Ciò che avvantaggia le donne è invece la flessibilità a lavoro: per loro, ore più flessibili e maggiori possibilità di lavorare direttamente da casa. Tutto questo senza rinunciare alle opportunità di carriera, in quanto vengono assegnati importanti compiti, oppure vengono offerti corsi professionali, in pari numero ai colleghi dell’altro sesso.

 

C’è ancora molta strada da fare, tuttavia, per arrivare ad una vera parità. È vero che gli uomini e le donne che ricoprono lo stesso ruolo hanno pressoché gli stessi vantaggi, tuttavia è da tenere in considerazione il fatto che i ruoli più importanti sono spesso ricoperti dal genere maschile. Dice aveva mostrato, l’anno scorso, interessanti dati che mostravano una differenza di stipendio medio annuale di quasi $10.000 (considerando la media tra gli stipendi di tutte le figure che lavorano in settori scientifici). In particolare le 10 figure più importanti ricoperte da uomini hanno un salario annuale medio tra i 92.000 e i 125.000 dollari , mentre i ruoli femminili più importanti hanno uno stipendio medio che oscilla tra i 43.000 e i 98.000 dollari.

 

I dati di cui sopra sono riferiti a lavoratori negli Stati Uniti, ma non sarebbe molto diverso il confronto in altri paesi. In Italia, infatti, un sempre crescente numero di donne ‘investono’ nel settore scientifico, ottenendo la laurea in ingegneria (la percentuale di donne che si laurea nelle diverse facoltà ingegneristiche sta crescendo notevolmente e si sta avvicinando al 25%) o una laurea scientifica più in generale (con una percentuale di quasi il 35% del totale dei laureati).
Anche qui gli uomini hanno uno stipendio medio mensile più alto, ma il grande impegno delle donne, che tra le tante qualità dal punto di vista didattico conoscono più lingue e hanno voti più alti, potrà forse portare, nel corso degli anni, ad una effettiva parità di genere.

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Alessandro Luppi