Parcheggio disabili, la Cassazione non vuole sentire ragioni | Sei in difetto se parcheggi qui anche se ne hai diritto: una mazzata tremenda

Parcheggio disabili (Canva foto) - www.systemscue.it
La Cassazione è stata chiara: nemmeno chi ha il contrassegno per i disabili può parcheggiare ovunque. Ecco la nuova decisione.
Parlare di mobilità significa anche parlare di accessibilità. In una città moderna, non basta più avere strade, semafori e parcheggi: serve che tutto questo sia pensato anche per chi si muove con più difficoltà. Perché la vera inclusione parte dalle cose più semplici, come poter scendere dall’auto senza ostacoli o trovare un posto vicino all’ingresso.
I parcheggi riservati alle persone con disabilità sono proprio questo: un modo concreto per garantire un po’ di normalità a chi affronta ogni giorno sfide molto più grandi di una semplice manovra. Eppure, anche questi spazi, che dovrebbero essere tutelati e rispettati da tutti, spesso diventano terreno di abusi o interpretazioni discutibili.
Il Codice della Strada ha regole ben precise sul tema, anche se molti non le conoscono davvero nel dettaglio. E non basta dire “ho il contrassegno” per essere automaticamente nel giusto. Ci sono condizioni da rispettare, documenti da esporre correttamente, norme che sembrano solo formalità ma che in realtà fanno la differenza tra essere in regola e trovarsi a discutere con un vigile.
Negli ultimi tempi, poi, si è fatto largo un certo nervosismo. C’è chi si lamenta delle regole troppo rigide, chi accusa lo Stato di mancanza di buon senso, e chi invece vorrebbe controlli ancora più severi. Ma la verità è che in mezzo a tutto questo, c’è il rischio concreto che anche chi ha diritto ai parcheggi riservati si trovi nei guai.
La legge non perdona nemmeno i dettagli
Un recente caso ha acceso l’attenzione su un punto che spesso passa inosservato: il modo in cui viene esposto il contrassegno. Non basta averne diritto, non basta averlo richiesto. Se il documento non è quello corretto o non è visibile secondo le regole, si rischia una multa anche pesante, quindi secondo quanto stabilito dall’articolo 188 del Codice della Strada, il contrassegno deve essere sempre esposto in originale, ben visibile sul cruscotto.
Secondo una sentenza della Cassazione, esporre una fotocopia del pass — anche se si è in attesa di quello nuovo — è considerato illecito. E il motivo è semplice: quella copia potrebbe teoricamente essere usata da chiunque. La legge, insomma, non fa eccezioni, nemmeno in situazioni che sembrano comprensibili.

Quando la burocrazia diventa una trappola
Il problema è che non tutti sanno che esiste la possibilità di chiedere un permesso temporaneo in attesa del rinnovo del contrassegno. Molti fanno da sé, magari in buona fede, ma rischiano comunque sanzioni salate. In questo clima di regole sempre più rigide, basta un errore minuscolo per finire nei guai.
E la sensazione che resta è quella di una legge applicata senza margini, che rischia di penalizzare proprio chi avrebbe bisogno di un po’ più di flessibilità. Un paradosso? Forse sì. Ma intanto, la strada resta piena di insidie, anche per chi crede di aver fatto tutto nel modo giusto.