Tra le tante necessità dell’Italia c’è quella di avere un’ottima linea difensiva contro le cyber-minacce. L’attacco alla Regione Lazio ha esposto un problema che esisteva da tempo ma a cui nessuno ha mai dato troppa importanza. Ora, però, le cose potrebbero cambiare: Padova è pronta a ospitare la prima accademia italiana di cybersecurity. L’obiettivo è formare degli “hacker buoni” in grado di contrastare futuri cyber attacchi contro organizzazioni e istituzioni.
In un panorama mondiale in cui gli attacchi informatici sono sempre più numerosi e pericolosi investire sulla formazione di security hacker è una scelta molto saggia. Gli enti pubblici e le organizzazioni si trovano sempre più esposte al pericolo dei cyber attacchi, e spesso la formazione dei dipendenti sulla sicurezza informatica non è sufficiente a proteggersi dalle incursioni. Oltre a limitare il più possibile le cause e i danni di un attacco, c’è la necessità di saper contrattaccare e rinforzare al meglio i sistemi.
Per questo motivo nasce a Padova la prima accademia italiana di cybersecurity, annunciata ufficialmente pochi giorni fa. L’accademia è la conclusione di un progetto nato 2 anni fa e iniziato con un corso d’istituto tecnico superiore di Information Technology. I ragazzi che ne hanno preso parte si sono diplomati a luglio e termineranno il percorso con una summer school, ottenendo il titolo di “Cybersecurity Manager”. Visto il successo del corso si è deciso di virare verso una vera e propria accademia di cybersecurity con sede a Padova.
Dietro la realizzazione del progetto ci sono Fòrema, società di formazione di Assindustria Venetocentro, e Corvallis, azienda d’informatica che diventerà sede dell’accademia. Il corso avrà una durata di 120 ore e coprirà temi specifici della cyber sicurezza orientati al contrasto di attacchi e alla protezione dei sistemi. In particolare, si approfondirà l’implementazione di sistemi di prevenzione, si studieranno gli strumenti per individuare un attacco, classificandolo e monitorandolo, assieme a quelli per proteggere i dati sensibili. I corsi dell’accademia cominceranno dal prossimo anno e avranno cadenza annuale.
L’idea dietro l’accademia nasce dal modello delle Fachhochschule tedesche, ovvero le scuole universitarie professionali. Si tratta di un’istituzione di educazione terziaria fortemente orientata alle competenze pratiche e molto vicina al mondo del lavoro. Sono allo stesso livello di università e politecnici, frequentati dopo il diploma delle scuole superiori. In Italia non esistono ancora queste realtà, ma i nostri istituti tecnici superiori (ITI e ITIS) sono stati pensati proprio seguendo questo modello.
Le scuole hanno una durata di 4 anni, 2 dei quali si trascorrono come stagisti in azienda. Questo tipo di istruzione consente di entrare facilmente nel mondo del lavoro essendo orientato verso le abilità pratiche. La volontà è infatti quella di inserire gli studenti nelle imprese e nei mercati locali il prima possibile, con tutte le competenze necessarie. Sebbene le professioni maggiormente formate sono di tipo tecnico-ingegneristico, non mancano scuole per assistenti sociali e figure giuridiche, due mansioni in cui l’esperienza sul campo è fondamentale.
La forza del modello è da ritrovare nella possibilità di mettere subito in pratica le nozioni apprese, adattandole al mondo del lavoro. La scuola è inoltre in grado di adattare i suoi insegnamenti ai cambiamenti del mondo del lavoro, poiché strettamente connessa al panorama aziendale. Non c’è rischio di obsolescenza per i temi affrontati dall’istituto, e ciò rende gli studenti sempre aggiornati e pronti per dedicarsi senza difficoltà a un impegno lavorativo.
Questo tipo di educazione risulta molto utile per quelle mansioni in cui si richiede un’elevata operatività fin da subito, e il cybersecurity manager è una di queste. Vista l’importanza del ruolo e le responsabilità che porta con sé è importante essere in grado fin da subito di mettere in pratica le conoscenze nel modo corretto.