Non archiviare più i tuoi dati su Google | Devi usare il trucco degli hacker, le informazioni segrete vanno messe qui
Questo particolare dispositivo di archiviazione, ben conosciuto in passato, è pronto a tornare rinnovato in sostituzione al cloud.
La tecnologia dei dispositivi di archiviazione dati ha subito una costante evoluzione negli ultimi decenni, spinta dalla crescente domanda di maggiore capacità e velocità. Uno dei principali protagonisti in questo settore ha visto una trasformazione significativa dal suo lancio iniziale, adattandosi alle nuove esigenze di spazio e affidabilità. Il ritmo di innovazione è accelerato, grazie anche agli sviluppi tecnologici in aree come la magnetoresistenza e l’assistenza termica, che stanno ridefinendo i limiti dell’archiviazione.
Le esigenze attuali di grandi quantità di dati da memorizzare, insieme alle pressioni dell’industria per ridurre i costi e migliorare le prestazioni, hanno reso l’innovazione nell’ambito di questi componenti una priorità per i produttori. Le applicazioni moderne, come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data, richiedono dispositivi di archiviazione sempre più capienti, in grado di mantenere elevate prestazioni di lettura e scrittura senza compromessi. Queste tendenze hanno alimentato la necessità di nuove tecnologie che possano supportare la crescita esponenziale della quantità di dati generata ogni giorno.
Oltre alla capacità di archiviazione, un altro fattore chiave per la loro evoluzione è la densità di area, che permette di immagazzinare più dati su una stessa superficie. Questo concetto è al centro di molte innovazioni, poiché consente di ottimizzare l’uso dei materiali e ridurre lo spazio fisico occupato dai dispositivi. Tuttavia, la ricerca in questo campo si sta orientando verso soluzioni sempre più complesse, poiché aumentare la densità richiede miglioramenti nei materiali e nelle tecnologie di registrazione.
Un altro aspetto rilevante è rappresentato dalla sfida della durabilità e dell’affidabilità nel tempo, elementi cruciali per qualsiasi dispositivo di archiviazione, specie in settori dove la perdita di dati potrebbe avere conseguenze significative. Le aziende produttrici stanno quindi investendo anche su nuove tecnologie di protezione dei dati, che includono rivestimenti avanzati e tecniche di gestione del calore generate durante il funzionamento.
La nuova roadmap della IEEE
Nel 2024, l’IEEE ha pubblicato una nuova roadmap che prevede un aumento significativo delle capacità dei dischi rigidi nei prossimi decenni. Secondo questo piano, i dischi rigidi da 60 TB potrebbero essere una realtà entro il 2028, grazie a una serie di innovazioni tecnologiche che includono la registrazione magnetica assistita da calore (HAMR). Questa tecnologia consentirà ai dischi di supportare una densità di area mai vista prima, superando la soglia di 2 TB per pollice quadrato entro il 2025.
La roadmap della IEEE non si ferma qui. Proiettandosi fino al 2037, prevede che la capacità dei dischi rigidi possa raggiungere 100 TB, con una densità di area superiore a 10 TB per pollice quadrato. Gli sviluppi richiesti includeranno materiali magnetici avanzati e rivestimenti in grado di sostenere alte velocità di lettura e scrittura.
Tecnologie all’avanguardia per dischi del futuro
Per raggiungere questi traguardi ambiziosi, i produttori dovranno fare affidamento su tecnologie come i rivestimenti magnetici e i nuovi testine di lettura e scrittura, capaci di operare a densità estremamente elevate. Tuttavia, nonostante i progressi nelle tecnologie di memorizzazione, le velocità di rotazione dei dischi rimarranno stabili, mantenendosi attorno alle 7200 RPM.
Inoltre, si prevede una forte crescita nelle vendite di dischi rigidi: se nel 2022 si sono vendute 208 milioni di unità, le proiezioni indicano che questo numero potrebbe aumentare fino a 359 milioni entro il 2037. Questo trend riflette l’importanza crescente dei dati nel nostro mondo digitale.