Neuralink, Elon Musk e la scimmia che gioca a Pong con il pensiero
In una diretta su Clubhouse di inizio febbraio Elon Musk aveva anticipato la presenza di una “scimmia – cyborg” nei laboratori di Neuralink, essa grazie ad un chip cerebrale, pensato per lo sviluppo di interfacce neurali, è in grado di giocare a Pong con il pensiero. Inizialmente le dichiarazioni del magante avevano lasciato molti perplessi sull’effettiva possibilità di una scimmia che comandava un sistema informatico con la sola forza del pensiero.
La testimonianza ci arriva con un video su YouTube col nome “Monkey MindPong” dalla stessa Neuralink con protagonista Pager, un macaco di 9 anni, che gioca al videogioco in maniera del tutto telepatica.
Il chip è stato impiantato nel cervello della scimmia circa sei settimane prima della realizzazione del video. In particolare, gli sono stati impiantati due Link, uno nella corteccia motoria sinistra ed un altro nella corteccia motoria destra nelle aree del cervello che si occupano di controllare il movimento di mani e braccia. Essi si occupano di amplificare e digitalizzare la tensione registrata da ciascun elettrodo montato all’interno dei Link.
Durante la prima fase è stato necessario insegnare a giocare alla scimmia in maniera “tradizionale”. Se il gioco fosse stato svolto correttamente il macaco avrebbe ricevuto un frullato alla banana. Proprio mentre giocava in maniera tradizionale i 1024 elettrodi del sensore si occupavano di individuare i neuroni attivati dal primate in corrispondenza di ogni movimento che avrebbe voluto far fare al videogame.
È stato così possibile creare un modello predittivo personalizzato basato sul cervello di Pager. La seconda e ultima fase, basata su questa mappatura precedente, ha visto il macaco muovere le barrette senza l’ausilio del joystick, servendosi esclusivamente di un canale wireless attivato dal chip cerebrale, denominato N1 link. Da quanto si evince dalle immagini l’esperimento è perfettamente riuscito.
I precursori di Pager
Non si tratta però del primo esperimento riuscito di comunicazione tramite impulsi cerebrali. Infatti, già Erik Sorto, rimasto tetraplegico a seguito di una ferita da arma da fuoco, grazie ad un impianto cerebrale effettuato in California fu in grado di utilizzare il cervello per muovere un braccio robotico per suonare, sollevare piccoli pesi e bere una birra. Azioni che nella vita di tutti i giorni definiremmo normali.
I primi risultati di Neuralink invece erano stati esposti da Musk ad agosto 2020 con l’esperimento sulla maialina Gertrude. Essa montava gli stessi Link di Pager con lo scopo di registrare i segnali tattili del muso del maiale che esplorava l’ambiente circostante.
Non solo la scimmia che gioca col pensiero: il futuro di Neuralink
Quanto ottenuto dalla società di Elon Musk rappresenta una tappa intermedia verso quelli che sono gli obiettivi effettivi della società. Attraverso Twitter Elon Musk ha rivelato che:
«il primo prodotto di Neuralink permetterà a una persona paralizzata di usare uno smartphone con la mente più velocemente di qualcuno che usa i pollici»
Elon Musk
E pensando più in grande si potrà consentire ai paraplegici di camminare di nuovo. Quella che un tempo si pensava fosse fantascienza sta diventando realtà e le applicazioni possibili sono pressoché infinite. Non è da escludere infatti, come ha scritto Massimo Gaggi, che Elon Musk punti alla simbiosi uomo-macchina, cioè: “il potenziamento delle capacità cerebrali dell’individuo per evitare che venga scavalcato da un’intelligenza artificiale sempre più potente e capace di sopravanzare quella umana.”
Scettico invece Mark Zuckerberg che, con il medesimo obiettivo di sviluppo delle possibilità umane, con Oculus sta sperimentando delle strade differente ed ha così commentato l’approccio di Neuralink:
“Non credo che milioni di persone siano disposte a farsi trapanare il cranio”
Mark Zuckerberg
In ogni caso il 2021 ha rappresentato un ulteriore passo verso quello che viene definito postumanesimo o transumanesimo.