Netflix continua la sua campagna verso l’uso corretto della piattaforma da parte dei suoi utilizzatori attraverso policy specifiche contro le VPN e la condivisione degli account. La compagnia, che ormai conta più di 200 milioni di utenti in tutto il mondo, è fortemente impegnata nel ridurre l’accesso improprio ai suoi contenuti digitali che molto spesso viene fatto da qualche persona. Infatti, per poter risparmiare nelle quote di sottoscrizione non di rado capita che uno stesso account venga condiviso fra molti amici.
Netflix è ormai impegnata nel controllo degli accessi tramite VPN da molti anni (era circa il 2015 quando per la prima volta aveva iniziato questo percorso restrittivo). La ragione dietro questa scelta è legata ai diritti per la visione di molti contenuti che la piattaforma condivide. Alcuni di questi sono disponibili solo per alcuni paesi, come gli Stati Uniti, e pertanto non possono essere fruiti da utenti di altri paesi. Tuttavia, come spesso accade, ci sono clienti che facendo uso delle VPN bypassano tali restrizioni.
Una VPN è una rete virtuale che si può instaurare dal punto della nostra connessione verso un altro punto della rete. Qualora il server della VPN sia collocato in un altro paese vorrà dire che avremo una connessione diretta in quel paese e risulteremo essere connessi con un indirizzo IP proprio del server a cui siamo connessi. Pertanto, spesso le VPN vengono usate per camuffarsi nella rete tramite tunnel verso altri paesi e quindi usare indirizzi dei paesi finali.
Chiaramente è semplice capire che se la fruizione dei contenuti è su base regionale, è probabile che l’accesso sia controllato per mezzo degli indirizzi IP. Ma se l’indirizzo è camuffato tramite VPN tale tipo di controllo non ha più capacità di distinguere nel modo corretto le aree geografiche degli utenti. Per questo Netflix aveva dapprima iniziato a bloccare l’uso delle VPN, ma alcuni utenti avevano aggirato il controllo usando indirizzi IP residenziali.
Ed ecco che l’azienda si è mossa anche su questo fronte, andando a bloccare tutti quei servizi che offrono indirizzi IP residenziali. Per questo, molti utenti si sono lamentati di ricevere un messaggio da Netflix che blocca alcuni contenuti anche se non usavano una VPN. Il suggerimento è di mettersi in contatto con il proprio Internet Service Provider per verificare di non usare involontariamente un proxy o una VPN.
Accanto alle restrizioni sull’uso della VPN, sembrano in arrivo ulteriori controlli sull’uso condiviso degli account anche se non ci sono conferme esplicite in alcuno dei siti del network Netflix. Infatti, condividere la password è assolutamente comune ma fin dove è possibile farlo?
Il piano Standard permette l’uso contemporaneo della piattaforma su due dispositivi ma i Termini di Utilizzo richiedono l’utilizzo nello stesso ambiente domestico. Ecco, quindi, che condividere la password di Netflix fra persone non conviventi nella stessa abitazione non è propriamente fra gli utilizzi autorizzati dal contratto di Netflix.
I test che ora hanno iniziato a condurre sono relativi all’attività di verifica degli account per contrastare un uso improprio della piattaforma. Nel caso di condivisone della password, infatti, Netflix invierà dei messaggi di verifica ai dispositivi associati. Se entro un certo lasso temporale non si esegue il controllo, scatterà automaticamente il blocco. L’obiettivo è garantire un uso solo a persone che sono in grado di condividere in modo corretto l’account. Tuttavia, ancora non c’è nulla di certo e il test sembrerebbe essere condotto solo su un ristretto numero di utenti.
Non resta che attendere eventuali future decisioni di Netflix, ma l’invito è di utilizzare sempre le piattaforme nelle modalità consentite dai Termini di Utilizzo.