NASA, la scoperta che lascia col fiato sospeso: questo minerale svela probabile presenza umana su questo pianeta
La NASA ha fatto importanti scoperte riguardo la vita su un altro pianeta. Ecco di cosa si tratta e come è possibile.
La NASA, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, è stata una delle principali protagoniste nell’esplorazione dello spazio e nello sviluppo della scienza e della tecnologia moderne. Fondata nel 1958, la NASA ha portato a termine numerose missioni che hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza dell’universo, contribuendo a importanti scoperte scientifiche in molti ambiti.
Una delle scoperte più celebri della NASA è il programma Apollo, che ha portato l’uomo sulla Luna nel 1969. Grazie all’Apollo 11, l’astronauta Neil Armstrong divenne il primo essere umano a camminare sulla superficie lunare, un’impresa che ha segnato un traguardo storico per l’umanità.
Questa missione ha fornito dati fondamentali sulla geologia lunare, inclusi campioni di rocce che hanno permesso di comprendere meglio la formazione e la storia della Luna. La NASA, con il suo impegno nell’esplorazione lunare, ha anche contribuito ad approfondire la conoscenza sulla possibilità di una futura colonizzazione lunare.
Un altro grande traguardo della NASA è stato il programma delle sonde spaziali, come le missioni Voyager. Le sonde Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, hanno viaggiato ben oltre il nostro sistema solare, diventando le sonde umane più lontane dalla Terra. Voyager 1 ha raggiunto la “zona interstellare”.
Il ruolo della NASA
La NASA ha svolto un ruolo fondamentale nello studio dei pianeti del nostro sistema solare. La sonda Curiosity, inviata su Marte nel 2012, ha scoperto prove dell’esistenza di acqua liquida nel passato del Pianeta Rosso, alimentando le teorie sulla possibilità di vita su Marte. La missione Perseverance, lanciata nel 2020, ha ulteriormente approfondito la ricerca su Marte.
La scoperta di esopianeti, ossia pianeti che orbitano attorno a stelle lontane, è un altro campo di grande interesse per la NASA. Il telescopio spaziale Kepler, lanciato nel 2009, ha individuato migliaia di esopianeti, alcuni dei quali si trovano nella “zona abitabile”.
Una nuova scoperta
La NASA e altre agenzie spaziali, come quelle di Russia e Cina, investono enormi risorse nell’esplorazione spaziale per comprendere meglio l’universo. Sebbene l’idea di stabilire una base su un altro pianeta sembri ancora lontana, i progressi scientifici stanno rendendo sempre più possibile un futuro simile. Un minerale, la epsomita, potrebbe avere un ruolo fondamentale in questo processo.
Questo minerale di magnesio, che si trova abbondante in Australia e in alcune zone della Spagna, è stato studiato dalla geologa Jane Hodgkinson, che lo considera importante per la scienza planetaria. La NASA ha trovato tracce di epsomita su Marte grazie ai rover, come Curiosity. La sua presenza indica che l’acqua è stata presente sulla superficie di Marte in passato, suggerendo che ci potrebbero essere state condizioni favorevoli alla vita.