Vuole guidare una moto meglio dell’uomo. E la sua sfida è diretta ad un pilota in particolare: “the doctor”, Valentino Rossi.
Al Tokio Motor Show, Yamaha ha presentato il primo pilota artificiale, Motobot. Si sente spesso ormai di auto in grado di circolare senza conducente, ma la nota azienda giapponese ha affidato una sua moto ad un robot umanoide. Già nel DARPA Robotics Challenge, i robot in gara hanno mostrato le loro abilità nel guidare un auto, però le difficoltà possono essere maggiori su un veicolo a due ruote. La sfida è stata accettata da Motobot, che riesce ad accelerare, frenare e curvare senza problemi come un umano e raggiunge una velocità massima di 200 km/h.
Il vero obiettivo della Yamaha è in realtà la sicurezza sulla strada. È vero che attualmente Motobot non è in grado di analizzare le diverse situazioni con la prontezza di un uomo, caratteristica che lo penalizzerebbe in una gara, ma per le strade cittadine i robot potrebbero essere più affidabili, sopra un’auto come sopra una moto. L’unica domanda da porsi a questo punto è se ci fidiamo o meno di questi automi.
La moto scelta per questo particolare pilota non è una qualsiasi. È una supersportiva dell’azienda, la Yamaha R1M con un motore da 1000 cc, 200 CV. Non solo sicurezza, quindi, ma anche potenza e velocità. “Il compito di controllare i movimenti complessi di una moto a elevate velocità richiede una varietà di sistemi di controllo che devono funzionare con un alto grado di precisione” dice Yamaha. Certamente tutti gli studi compiuti dall’azienda saranno sfruttati per migliorare l’esperienza di guida nel traffico cittadino, ma viene da pensare che forse non si fermeranno qui, Motobot non sarà l’unico robot capace di questa impresa, bensì il primo di tanti.
All’interno della casa Yamaha, alla sfida tra Rossi e Lorenzo potrebbe aggiungersi in futuro un terzo concorrente, magari proprio Motobot. Dopotutto, come il robot stesso afferma:
Io sono Motobot. Sono stato creato per sorpassarti.