Ministero della Salute: “Rimborso importo in eccesso: ti dobbiamo 234,40€” | Se clicchi su questa mail sei fregato, perdi tutti i soldi

Truffa (Canva foto) - www.systemscue.it
Ricevi una mail dal Ministero con scritto “Ti dobbiamo 234,40€” e pensi sia il colpo di fortuna, ma se la apri rischi di perdere tutto.
Anche i più esperti, ogni tanto, si lasciano tentare da un clic di troppo. Ricevi un’email, la leggi di fretta mentre sei in fila al supermercato o sul treno, e in un attimo credi di aver ricevuto una bella sorpresa. E invece no. Perché in rete, come nella vita, le trappole arrivano proprio quando abbassi la guardia.
Negli ultimi anni le truffe digitali si sono moltiplicate a una velocità impressionante. Non si tratta più solo di strane mail dall’estero o messaggi scritti in un italiano sgrammaticato. Ora sono sempre più curate, credibili, con loghi ufficiali e linguaggi tecnici che sembrano autentici. È diventato difficile distinguere una comunicazione reale da un tentativo di frode.
E non è un problema che riguarda solo gli anziani o chi non ha dimestichezza con la tecnologia. Tutti possiamo cadere nella rete, soprattutto quando i messaggi toccano temi sensibili come la salute, le finanze personali o i rimborsi.
Il trucco più usato? Fingere di essere un ente statale o un’istituzione conosciuta, promettendo denaro da incassare con un semplice clic.
L’allarme lanciato dal Ministero della Salute
Negli ultimi giorni, in molti hanno segnalato la ricezione di una mail sospetta a nome del Ministero della Salute, con oggetto un presunto rimborso economico di 234,40 euro. Il messaggio, molto ben fatto, invita a cliccare su un link per ricevere l’accredito. Peccato che sia tutto falso.
Il Ministero ha immediatamente preso le distanze da queste comunicazioni, precisando che si tratta di un tentativo di phishing molto pericoloso. È già stata presentata una denuncia ai Carabinieri del NAS, e si invitano i cittadini a non cliccare, non fornire dati personali e cancellare l’email.

Cosa succede se clicchi e come difenderti
Chi apre il link rischia di installare un malware nel proprio dispositivo, che può rubare informazioni sensibili come dati bancari, documenti personali o credenziali d’accesso. In alcuni casi, si viene reindirizzati a falsi portali dove viene chiesto di compilare moduli con i propri dati.
Non bisogna mai fidarsi di comunicazioni che arrivano via email e promettono soldi facili. Gli enti pubblici non inviano richieste di questo tipo senza previa comunicazione ufficiale. In caso di dubbi, meglio verificare direttamente sui siti istituzionali o contattare gli uffici competenti.