Tra i centinaia di punti cardine della conoscenza degli informatici, ne esiste uno che suo malgrado ci mette davanti a un problema dalla difficile risoluzione: quando l’archiviazione dei dati diventa un problema non poi così tanto astratto? Quando lo spazio fisico richiesto potrebbe esaurirsi un domani.
Secondo la Legge di Moore, costruita su un’osservazione dell’informatico Statunitense, e cofondatore di Intel, Gordon Moore, «La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica quindi ogni 3 anni).»
Fino ad oggi grazie al progresso informatico abbiamo avuto a che fare, in ordine cronologico con Floppy, CD, Hard Disk, Pen Drive, SSD e infine il Cloud che Entro il 2023 dovrebbero ospitare oltre 100 Zettabyte ( al quarto posto dopo il gigabyte ed equivalente di 100.000.000.000 Terabyte ) di dati.
In altre parole per ottimizzare lo spazio fisico, l’ideale sarebbe aumentare in numero di transistor presenti su un processore senza aumentare le dimensioni del processore stesso, riducendolo sempre più.
A fronte di questo Microsoft ha pensato ad un nuovo supporto di archiviazione tra l’altro riciclabile all’infinito, ovvero il vetro.
Si chiama “Project Silica” e tratta la memorizzazione dei dati su una lastra di vetro destinata al Cloud tramite l’uso di un laser a femtosecondi che scrive le informazioni creando una struttura tridimensionale all’interno della lastra di vetro. I dati vengono poi letti attraverso l’impiego di algoritmi IA che interpretano i pattern generati dai raggi di luce polarizzata che lo colpiscono. Si tratta di una lastra di vetro che dovrebbe ospitare 75.6 GigaByte in collaborazione con Warner Bros che ha già avviato la prima sperimentazione su una copia della pellicola Superman del 1978, che è stata correttamente trasferita e poi nuovamente recuperata da un pezzo di vetro 75x75x2mm.
Questa nuova tecnica di archiviazione partita dalle nuove scoperte nel campo della tecnologia dei laser apre le porte a nuovi scenari di archiviazione e non solo, un esempio è il Progetto Artic Code Vault (di cui abbiamo già parlato in un articolo dedicato) in collaborazione con Microsoft e GitHub ( Piattaforma che i programmatori usano per conservare codice sorgente ) che ha come scopo l’archiviazione di tutti i codici sorgente di tutti i programmi esistenti in caso di “Apocalisse”, avente funzione di backup della parte digitale dell’intera umanità.
Non è escluso ovviamente che questo nuovo supporto possa, con il tempo, arrivare sul mercato consumer e quindi dare la possibilità “all’utente medio” di usufruire di questa nuova tecnologia che nelle mani del consumatore medio potrebbe aprire ulteriori nuovi scenari.