Micromobility: i monopattini e le bici elettriche di Uber a guida autonoma.

A marzo 2018 Uber aveva dovuto interrompere i propri test riguardanti i veicoli a guida autonoma a causa di un grave incidente. Un SUV che viaggiava a 64 km all’ora aveva provocato la morte di una donna, innescando un acceso dibattito sulle automobili a guida autonoma.

Ora però la società ha ottenuto il permesso di riprendere i test. Il via libera arriva dalla Pennsylvania, stato in cui Uber ha avviato per la prima volta i test a guida autonoma. Tuttavia per scongiurare il ripetersi di incidenti simili a quello dell’anno scorso, la società ha adottato nuove misure di sicurezza.  Le auto saranno fornite di frenata automatica di emergenza sempre attiva e a bordo saranno presenti due dipendenti Uber anziché uno. La velocità massima consentita sarà di 40 km all’ora e solo di giorno con il bel tempo.

Credit: jump.com

La guida autonoma e “green” di bici e monopattini

La “micromobilità” è ciò a cui Uber sta puntando, infatti pare che l’azienda stia lavorando per sviluppare monopattini e bici elettriche in grado di guidarsi autonomamente. La sfida di Uber consiste nel far in modo che tali mezzi possano raggiungere il cliente che li ha prenotati, in maniera completamente autonoma, e che siano anche in grado di raggiungere le postazioni di ricarica per ricaricarsi.

L’azienda, per questo progetto, ha cominciato ad assumere una squadra di ingegneri esperti in “tecnologie di rilevamento e robotica”. Uber, che già da tempo è impegnata nella ricerca sulle auto autonome, sta ora creando un dipartimento dedicato ai mezzi a due ruote. La divisione vivrà all’interno di JUMP in modo tale che la società possa nel contempo continuare a concentrarsi sul mondo a quattro ruote.

I motivi?

Già lo aveva ribadito il CEO Dara Khosrowshahi: il trasporto su quattro ruote sarà sempre più inefficiente nel traffico caotico delle metropoli. Da qui è nata l’idea dello sviluppo di veicoli pensati per le piccole distanze. Che si integrano con i mezzi pubblici e le auto.

L’idea è di percorrere agevolmente i pochi chilometri tra il parcheggio auto e il lavoro o la fermata del bus e della metro e casa con un mezzo che evita il traffico, non inquina (non direttamente almeno) e può essere lasciato ovunque. In più, biciclette e monopattini consumano pochissima energia.

I dubbi

Nonostante le bici elettriche ormai siano acquistabili ovunque, rimangono comunque dei dubbi legati alla resa autonoma di tali mezzi. I primi dubbi sono legali, infatti l’autonomia è ancora difficile da digerire per le legislazioni stradali (ad esempio nel nostro paese i monopattini a motore non possono ancora circolare sulle strade pubbliche). C’è poi il nodo tecnologico. Se già è difficile far guidare un’auto da sola, introdurre anche il concetto di equilibrio nei numerosi calcoli effettuati dai veicoli robotici rende il sistema ancora più complesso.

L’azienda non ha pubblicato ulteriori informazioni sul progetto, ma ha detto in una pagina di assunzione online che intende “migliorare la sicurezza, l’esperienza del pilota e l’efficienza operativa dei nostri monopattini elettrici e biciclette attraverso l’applicazione delle tecnologie di rilevamento e robotica”.